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ROMA (attualità) - Oltre all’abito e al make-up è importante l’acconciatura
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Le spose, nel giorno più importante della loro vita, debbono apparire perfette, in linea con lo stile del matrimonio che si è scelto. Il make-up è importantissimo perché si deve studiare un trucco che sia fotografico. Durante il ricevimento di nozze sicuramente si scatteranno foto e filmini ricordo. Per questo il trucco deve essere cinematografico, cioè che sia fisso, non perda colore o luminosità e si adatti a qualsiasi obiettivo.
Però a completare il look della sposa c’è poi l’acconciatura. Anch’essa non è “normale”. Non basta rivolgersi ad un parrucchiere che faccia la messa in piega e via, pronte per andare all’altare.
Le capigliature delle spose sono complesse e richiedono ore ed ore di lavorazione. C’è chi addirittura le prepara il giorno prima per poi dare solo un ritocchino l’indomani.
COME STUDIARE L’ACCONCIATURA?
Ogni sposa ha il suo stile ed esso viene evidenziato dal tipo di abito che si indossa, dal bouquet di fiori, allestimenti floreali e dall’atmosfera del ricevimento. Tuttavia è la sposa la protagonista è dal suo aspetto si deve capire immediatamente quale sia il mood che ha deciso.
Oltre all’abito e al make-up è importante l’acconciatura. Perfino se portate i capelli sciolti è necessario l’intervento del parrucchiere che deve metterli in piega in modo che non si arruffino alla prima folata di vento.
Per studiare l’Acconciatura sposa è necessaria quindi fare delle prove insieme al trucco. Prove che avvengono giorni e settimane prima della cerimonia.
La sposa moderna indossa un abito serio ed elegante, evita fronzoli, fiori e l’acconciatura deve essere raccolta. Fare uno chignon è elegante oppure uno chignon a intreccio, perfetto per chi ha i capelli lunghi. In caso avete i capelli corti, ma avete scelto lo stile elegante, potete usare delle extension e una semplice coda.
Mentre la sposa romantica richiede un’elaborazione di trecce o treccine. I capelli mossi debbono essere fermati con lacca o cera ad acqua, che lascia la sensazione di morbidezza. Mentre le spose romantiche country debbono avere trecce molto morbide, quasi scapigliate, in cui inserire dei fiorellini. Oppure averli sciolti sul retro con intrecci di ciocche nella parte superiore.
Torniamo a dire che l’elaborazione delle acconciature è complessa perché è necessario una lavorazione del capello che inizia con il lavaggio e con l’uso di piastre oltre ad una buona manualità.
Capigliatura sposa, come deve essere
Abbiamo visto che è bene studiare il mood della capigliatura direttamente in base a quale sia lo stile usato dalla sposa. Però sottolineiamo quello che “deve essere” presente nei capelli.
Il parrucchiere sposa non è un hair stylist comune. La sposa deve subire dei trattamenti antecedenti alla data del matrimonio. I capelli debbono essere curati, forti e resistenti. In caso si hanno capelli lisci o che mancano si applicano delle extension che diventano invisibili, ma rinfoltiscono la capigliatura.
C’è poi il lavaggio e la prima messa in piega con le piastre che permettono una migliore lavorazione dell’acconciatura finale. Si esegue il lavoro che può essere a intreccio oppure libero, raccolto o morbido. Si usano poi dei fissanti, lacca, gel o cera ad acqua. Questo tipo di prodotto lascia i capelli in piega senza creare l’effetto bagnato oppure “incollato”.
L’acconciatura deve essere anch’essa perfetta per le foto e quindi rimane nel settore del trucco e parrucco cinematrografico.
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MILANO (attualità) - La vita di una caldaia dura dai 15 al massimo ai 20 anni, quando compriamo dei dispositivi di marchi garantiti e famosi
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Comprando degli elettrodomestici vorremmo che essi durino per sempre. Usandoli però si usurano e deteriorano, rompono o funzionano male.
I dispositivi elettrici sono alimentati dall’elettricità che è aggressiva sui circuiti e sulle schede interne. Occorre prestare attenzione all’uso e alla loro manutenzione in modo che possano durare per tanto tempo. Solo che dobbiamo aspettarci che ci siano un invecchiamento e quindi una rottura.
Quando si parla di elettrodomestici di grandi dimensioni che sono impianti di riscaldamento, vediamo che la caldaia è quella che rischia di invecchiare velocemente. Magari siamo costretti a cambiarla appena dopo 8 anni di vita.
Alcuni consumatori si sono ritrovati addirittura ad avere dei danni dopo appena 5 anni di utilizzo, un tempo realmente molto breve. I problemi possono nascere dalla scarsa qualità della caldaia. Comprando dei dispositivi sottomarca oppure che sono in classe energetica bassa, è comune non avere un prodotto di qualità. Però spesso è l’errato utilizzo o la mancanza di manutenzioni che rischiano di danneggiare velocemente questi dispositivi.
RUMORI STRANI E SBALZI DI PRESSIONE
La vita di una caldaia dura dai 15 al massimo ai 20 anni, quando compriamo dei dispositivi di marchi garantiti e famosi. Mentre altre durano al massimo dai 12 ai 15 anni quando si comprano classi energetiche basse, dalla B a scendere, oppure sottomarche.
Però queste non sono delle garanzie. In base all’uso che ne facciamo e interventi di manutenzioni che si eseguono, si riesce a portarle al fine ciclo vita. Mentre se non prestiamo attenzione al dispositivo, lo accendiamo e spegniamo quando vogliamo, regoliamo diversamente le temperature e non ascoltiamo rumori o analisi dei fumi, la caldaia si guasta prima.
Per capire Quando una caldaia diventa vecchia facciamo qualche esempio.
Questo dispositivo elettrico è silenzioso. Negli anni ci sono dei rumori che diventano evidenti, ma quando essi sono continui, appena si accende o quando si spegne, ma perfino durante il funzionamento, si deve intervenire. I rumori come: piccoli botti, cigoli, eventuali gorgogli e perfino dei fischi, sono pericolosi. Continuando a usarla la affaticate e quindi invecchia prima. Sicuramente ci saranno dei guasti, ma il problema principale è che se fate una riparazione, dopo averla usata per tanto tempo in queste condizione, essa è invecchiata di almeno un paio di anni.
Di solito i rumori anomali sono dati anche dagli sbalzi di pressione interna. Tale funzione diventa pericolosa quando si alza perché possono scoppiare i tubi interni. La pressione alta surriscalda la caldaia e i colpi di ritorno sono molto forti.
Blocco della caldaia e mancanza acqua calda
Accendendo l’impianto di riscaldamento notate che la caldaia non fornisce acqua calda e allo stesso tempo spesso finisce in blocco di spegnimento forzato. Le caldaie hanno dei sistemi di sicurezza che scattano e allertano il proprietario che qualcosa non va. Occorre quindi che ci sia un caldaista che le controlli ed effettui la manutenzione o riparazione necessaria.
Tuttavia quando in un mese siete costretti a chiamare il tecnico più di una volta oppure la caldaia continua a bloccarsi e dovete fare un reset o ancora manca l’acqua calda, avete una caldaia che ormai è vecchia. Meglio quindi sostituirla.
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MONTEROTONDO (cronaca) - Il 39enne romano è gravemente indiziato del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione per i fatti risalenti al 2018
ilmamilio.it - nota stampa dell'Arma dei Carabinieri
I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno notificato un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, che dispone la custodia cautelare in carcere, ad un 39enne romano, già ristretto per altra causa, gravemente indiziato di sequestro di persona a scopo di estorsione.
I fatti risalgono al 2018, quando un uomo, oggi 46enne, tentò di truffare tre uomini di Fonte Nuova, all’epoca dei fatti di età compresa fra i 23 e 37 anni, che decisero di vendicarsi dell’affronto subito e lo sequestrarono dopo averlo picchiato con violenza e derubato del cellulare e dell’auto, chiedendo come prezzo della liberazione 20.000 euro. E così, i tre, al termine di un primo filone di indagine, nel gennaio 2020 furono arrestati per i gravi indizi di colpevolezza raccolti a loro carico, per sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali gravi e rapina.
Le successive indagini dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, diretti dalla DDA di Roma hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che dietro la violenta reazione c’era la mano di qualcun altro: il 39enne odierno indagato, sottoposto a molteplici procedimenti penali, nonché destinatario di misura cautelare per ipotesi di reato associativa nel mondo degli stupefacenti, con ruolo di vertice, dimostrativo della sua particolare capacità criminale e del “rispetto” di cui gode nel territorio di Fonte Nuova; gli uomini che avevano subito il tentativo di truffa erano persone a lui molto vicine e dunque aveva visto ciò come un grave affronto per cui il 46enne doveva pagarla, in modo che tutti potessero averlo a monito. E così le indagini hanno potuto raccogliere gravi elementi indiziari a carico del 39enne, che in quel lontano 2018 aveva avallato la spedizione punitiva, concorrendo nell’attività delittuosa; una persona che nessuno aveva avuto il coraggio di denunciare, per timore delle ripercussioni che avrebbe potuto mettere in atto, ma per il quale è scattata comunque l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato deve considerarsi innocente fino ad eventuale accertamento della colpevolezza con sentenza definitiva.
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