Nemi (attualità) -  alla presenza della direttrice Daniela De Angelis del sindaco di Nemi Alberto Bertucci e del direttore regionale dei musei Stefano Petrocchi

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Questa mattina presso il museo delle navi romane, alla presenza della direttrice Daniela De Angelis del sindaco di Nemi Alberto Bertucci e del direttore regionale dei musei Stefano Petrocchi,  è stato firmato un'importante accordo programmatico che porterà ad un unione di risorse e intenti ed una programmazione per la valorizzazione dell'area antistante al museo con delle pulizie accurate,  dei lavori di sistemazione e dei progetti tesi a valorizzare l'area archeologica, dove saranno organizzate anche delle iniziative e dei corsi di archeologia e storia sperimentale per valorizzare appunto l'area culturale Lacustre.

Sito che ha migliaia di anni di storia , nel bacino Lacustre di Nemi. Un grande patrimonio storico e paesaggistico con tutte le bellezze naturalistche e tutti i reperti storici all'interno del museo delle navi romane che affaccia sul lago di Nemi .

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ALBANO LAZIALE (attualità) - Al via la registrazione dell’opera inedita del maestro Salvatore Schembari che sarà donata a oltre 1500 complessi bandistici in tutto il Paese entro il 2023

ilmamilio.it - nota stampa 

Una composizione per banda musicale mai incisa e le immagini ritrovate circa vent’anni fa di una trilogia di film muti sulla Divina Commedia per segnare un nuovo capitolo importante nello studio e nel culto dantesco che alla fine di quest’anno vedrà compiuto definitivamente il ciclo di celebrazioni ufficiali per il settimo centenario della morte del Sommo Poeta.

Le prime note dell’ambizioso progetto che porterà la firma di nomi eccellenti del panorama culturale, editoriale, musicale e cinematografico italiano risuoneranno in sala di registrazione a partire dai prossimi giorni, sulla scia della benaugurante ricorrenza del Dantedì 2022.

Il risultato finale sarà la pubblicazione di tre dvd contenenti l’opera e la donazione della stessa a tutti i complessi bandistici associati Anbima in Italia (1500 circa) e con diffusione mondiale attraverso la Società Editrice Dante Alighieri.colline centrosportivo2 frascati ilmamilio

LA GENESI MUSICALE - Un progetto inedito, di grande rilevanza culturale e di portata potenzialmente internazionale che nasce nel Lazio, ai Castelli Romani dove nei prossimi giorni risuonerà il primo la in sala di registrazione ad opera del maestro Andrea Durante, direttore artistico del complesso bandistico di Albano Laziale che si cimenterà nella composizione per banda dedicata alla Divina Commedia dal Maestro Salvatore Schembari, composta nel 1998 per raccontare musicalmente, assieme ad una voce narrante, il viaggio di Dante con commento a cura del celebre dantista, professor Aldo Onorati.

Un lavoro unico e molto complicato, il cui eccezionale valore è stato riconosciuta, anche dal M° Fulvio Creux, un’eccezionale opera musicale.vivace3 banner ilmamilio

IL FILM RITROVATO - Le immagini dell’ ambizioso progetto saranno tratte dal film Inferno prodotto nel 1911 dalla Helios Film di Velletri, la cui pellicola originale è stata rinvenuta nel 2004 con grande clamore tra i cinefili di tutto il mondo.

Il film, infatti, diretto nel 1910 da Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo, è stata una delle prime opere della storia del cinema, che ha sperimentato effetti speciali in chiave moderna.

Uscì con grande successo nel gennaio 1911 oltre che in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria anche negli Stati Uniti, tre mesi prima rispetto al kolossal omonimo prodotto dalla Milano Films con un budget economico più di dieci volte superiore.

Per questo l’opera, che si completa con altri due film: Purgatorio ad oggi ancora considerato perduto e Paradiso, di cui risultano tracce in una cineteca londinese, fu al centro di una violenta disputa che vide la piccola casa di produzione dei Castelli Romani contrapposta al gigante lombardo della filmografia.

Per quasi un secolo Inferno è poi rimasto nascosto negli archivi della Filmoteca Vaticana.

LE FASI DEL PROGETTO - L’obiettivo dichiarato dalla produzione a più voci è quello di incidere l’intera opera del M° Salvatore Schembari con l’ausilio della banda musicale di Albano Laziale; girare le puntate di racconto dantesco; procedere quindi al montaggio utilizzando le scene tratte dalle pellicole originali.

La casa editrice audio/video sarà la Accademie2008 di Corrado Lambona

Il lavoro finale consterà quindi di tre dvd entro il 2023.

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Interventi della Polizia di Stato: 4 arresti per rapina e furtoROMA (cronaca) - La Polizia arresta una coppia

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Una donna di 80 anni è stata ingannata nelle scorse ore da una 35enne che le aveva detto di essere incinta e che, insieme ad un complice, le ha rubato l'auto e tentato di estorcerle 500 euro. L'anziana, però, ha chiesto aiuto alla polizia ed è riuscita ad acciuffare i malfattori.

Tutto è nato quando l'80enne aveva parcheggiato l'auto nel parcheggio di interscambio della stazione ferroviaria di Monte Mario per prendere il treno. Dopo qualche minuto è stata avvicinata da una donna che, dopo averla distratta dicendole di essere incinta e disoccupata, le aveva chiesto un aiuto. In cambio, le avrebbe controllato l’auto durante la sua assenza.

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L'anziana le aveva dato un euro dimenticando però le chiavi all'interno del veicolo. Quando è tornata a riprendere l'auto è arrivata la sorpresa: la macchina era stata rubata. La ragazza che si era offerta di controllarla era ancora presente e, alla richiesta della signora di dove fosse la sua vettura, le ha risposto che per averla indietro avrebbe dovuto pagare 500 euro aggiungendo che tale compenso era per suo marito che, conoscendo l'identità dei ladri, si sarebbe  interessato a ritrovare l'auto.

La donna 80enne ha preso tempo e chiamato la Polizia. Gli agenti in abiti civili, sono giunti sul posto in moto e intercettato la coppia.  Accompagnati negli uffici di polizia, un 52enne ed una 35enne, entrambi italiani, sono risultati avere vari precedenti di polizia, anche specifici, commessi sempre in coppia.

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ACCADDE OGGI – Il 25 marzo del 2016 la scomparsa del grande attore

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Non si è mai omologato, Paolo Poli (Firenze, 23 maggio 1929 – Roma, 25 marzo 2016).

Stravagante, colto, poetico, sensibile, uomo del suo tempo. Un'infanzia passata nell'amore della sua famiglia, che non lo giudicava.

Padre carabiniere, madre maestra, figli dell'ottocento, di cultura laica. L'esempio di come si possa crescere attraverso la scoperta dei libri, da autodidatta.

La zia che lo portava al cinema e al teatro, la lettura dei grandi romanzi e quella degli ''allegri costumi romani'', ma anche gli autori francesi. Perché la letteratura, come diceva, aiutava la profondità delle cose.

La realtà non bastava mai e non basta. Da certi testi "porcelloni" (come li definiva, divertito) che lo incuriosivano durante l'infanzia trasse la lezione che dal male può nascere anche un bene, mentre i difetti possono diventare delle virtù. Se lo chiamavano "maestro" si scherniva. ''Io sono dottore'', diceva, rivendicando la sua laurea in letteratura francese.

Ariosto, Tasso, Leopardi. Ma anche Palazzeschi, l'amato 'Pinocchio' di Collodi che considerava superiore, e a ragione, ai 'I Promessi sposi'' di Manzoni. Poi le fiabe. Si era formato qui, Paolo Poli, dentro questo humus prolifico di un'Italia oggi sempre meno studiata e conosciuta.

Nel 1967 lo spettacolo ‘Rita da Cascia’ e i problemi con la censura; l’amicizia con Moravia, gli incontri con le ‘sue’ dive, Franca Valeri, Alida Valli, e ancora Paola Borboni, Anna Magnani, Laura Betti, e poeti e letterati, cineasti, attori.

Dopo un periodo di apparizione televisive, nel 1970 un suo programma 'Babau' viene rinviato nella visione ai telespettaori in quanto ritenuto inopportuno. La Rai attenderà ben sei anni prima di mandarlo in onda, d'estate, ad agosto.

Paolo Poli è stato un grande talento nascosto, spesso, alla visibilità del pubblico di massa. Ma lui, che di massa non era (per fortuna), non se ne curava. Il Teatro e i suoi interessi lo riempivano e lo completavano. Raccontava la sua omosessualità e la rendeva un fattore della vita, semplice, senza condizionamenti interiori, un orientamento - come di direbbe oggi - vissuto con serenità e condita da aneddoti sempre divertenti. Sapeva stare al mondo sui suoi piedi, Poli, e libero di ogni sovrastruttura imposta o stereotipata.

Le luci della 'scatoletta' (la Tv), come la chiamava, non erano fondamentali. Altro mondo, lezioni di vita. Gli piaceva la provincia, dove trovava ancora la meraviglia. Dopo decenni di teatro si divertiva a convertire le sensazioni di chi, diffidente, pensava di trovare un attore travestito da donna e non un genio, un uomo di cultura, spessore, sensibilità. Credeva nell'uomo e il sacro era cosa che gli interessava sul piano culturale, negli aspetti più nascosti, nelle sue personalità ed anche nelle sue leggende a cui si credeva e che influenzavano la società.

Era il suo modo di affondare, anche un po' compiaciuto, sulla sorpresa di non aver un argomento da non celebrare, da non approfondire, parlando di sesso e di esperienze con un'ironia inarrivabile che veniva ritmata dal suo accento e dal suo saper impostare la battuta giusta, anche utilizzando un parola politicamente scorretta (come definirsi ''finocchio'' davanti all'interlocutore). Era un essere dotato di leggerezza, imprevedibilità. Era intellettuale senza aver messo le radici nel nozionismo scolastico e senza mai fartelo pesare. Lo esaltava una capacità mnemonica straordinaria. Si ricordava e recitava di getto, preciso, intuitivo, con una elasticità vocale capace di fare due personaggi diversi e perfettamente distinti nella individualità e compatibili nel dialogo.

I santi lo incuriosivano. Anche l'inferno, caso mai ci fosse. ''Tutti nudi... Chiedi un fiammifero – disse in una bella giornata al teatro di Tor Bella Monaca - e con tutte le fiamme che ci sono si capisce subito che è un rimorchio''.

Paolo Poli manca. Forse perché abbiamo sempre più l'impressione che non sia più il tempo in cui è bello essere qualcuno in una collettività che si uniforma in una noiosa ripetitività di comportamenti compiaciuti. Egli svicolava dalla sua identità borghese. L'arte era il suo ''nascondiglio fuori della natura'' – parafrasando la splendida ''I fiori'' di Palazzeschi – e non solo.

Guardandolo ed ascoltandolo ci ha sempre insegnato ad essere persone senza somigliare a nulla. L'essere umano deve essere così, per essere libero.

 

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