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ARDEA (cronaca) - Durante la perquisizione sono state trovate un fucile a pompa Browning, risultato rubato, e della marijuana divisa in dosi
Ilmamilio.it - nota stampa
I Carabinieri della Stazione di Marina Tor San Lorenzo, unitamente a personale delle Squadre d’Intervento Operativo del 10° Reggimento Campania, hanno arrestato un 24enne, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, gravemente indiziato dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma comune da sparo.
I militari, impegnati in un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno controllato il rispetto delle prescrizioni imposte all’uomo, sottoposto agli arresti domiciliari. Il 24enne sin da subito è apparso particolarmente nervoso, dettaglio che ha insospettito i Carabinieri, spingendoli ad effettuare un’accurata perquisizione in casa, che ha portato al sequestro di un fucile a pompa marca Browning, risultato oggetto di furto, una cartuccia calibro 12, nonché una modica quantità di sostanza stupefacente di tipo marijuana, suddivisa in dosi, e un bilancino di precisione.
Nella circostanza i militari hanno sequestrato anche una roncola, considerata oggetto atto ad offendere, di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza.
L’arrestato è stato accompagnato presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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VELLETRI (politica) - Nei due Comuni il centrodestra ha fatto il pieno: a Lariano si è arrivati al 62%. Genzano ha invece ormai rinnegato la sua vecchia vocazione
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
C'era una volta Genzano la "rossa": la chiamavano "la piccola Mosca" perchè, grazie anche alla buon'anima dell'ex sindaco Gino Cesaroni, per decenni era stata un esempio di amministrazione locale comunista che mai aveva lasciato spazio ad altri.
Genzano la "rossa" aveva cessato di essere tale, virando sul "giallo" nel 2016 quando si era fatta ammaliare dal giovanissimo sindaco 5 stelle Daniele Lorenzon.
Pur riconsegnato il governo locale al centrosinistra in occasione delle ultime Comunali (vinte da Carlo Zoccolotti, PD), in realtà il mito di Genzano la "rossa" è definitivamente terminato e le ultime elezioni Politiche lo hanno chiaramente espresso. Anche se in forma minore rispetto ad altri Comuni, anche a Genzano il centrodestra ha superato il 40% (41,86%) mentre il centrosinistra si è annacquato in un anomino 29,23%.
Insomma, fine del mito, fine della "piccola Mosca". Le colpe le indagheremo a seguire.
Se dunque, ai Castelli romani, non c'è più una "rossa" c'è senz'altro una "nera". A Lariano il centrodestra ha fatto letteralmente il botto col 62,14% dei consensi: un ritorno al centrodestra prepotente, ed in tinte accese se si pensa che a Lariano - caso raro - la Lega è risultato sia alla Camera che al Senato il secondo partito superando Forza Italia, ma ampiamente dietro Fratelli d'Italia che ha fatto il botto.
Lariano, dunque, volendo forzare un po' le cose, come una "piccola Budapest"?
LEGGI Elezioni | Castelli romani: TUTTI i voti partito per partito, Comune per Comune - SENATO
Nella vicina Velletri, realtà di dimensioni ben superiori, le cose sono andate molto molto similmente con identico sorpasso della Lega su Forza Italia e con un valore per il centrodestra che ha raggiunto complessivamente il 55,26%.
A Velletri la cosa desta ancor più stupore per due semplici motivi. Il primo è che negli anni scorsi Velletri fu tra le pochissime realtà castellane in grado di esprimere un proprio consigliere regionale, Daniele Ognibene, espressione di LEU.
La seconda è che in occasione delle ultime elezioni Amministrative Velletri si è affidata ad un sindaco di centrosinistra, Orlando Pocci, espressione del PD. Era il 2018, un'era fa. E per Pocci al momento la rielezione appare una chimera.
Le cose, ora, sono decisamente cambiate.
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GROTTAFERRATA (attualità) - La rabbia degli operatori
ilmamilio.it - nota stampa
Delusione e rabbia dei lavoratori della Sarim Srl, azienda che gestisce in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti del Comune di Grottaferrata, dopo l’incontro sindacale del 14 settembre scorso.
«Purtroppo dobbiamo riscontrare una totale chiusura da parte della Sarim rispetto alle legittime richieste dei lavoratori», afferma Domenico Teramo dell’organizzazione sindacale Cobas.
«Le questioni aperte riguardano il rispetto sia delle norme contrattuali, nello specifico la mancata erogazione del “bonus benzina” previsto dall’ultimo rinnovo contrattuale, la non corretta applicazione dei livelli professionali che influiscono sulla retribuzione».
«A ciò sia sommano le mancanze relative alla normativa sulla salute e sicurezza dei lavoratori come ad esempio la mancata presa in carico del lavaggio degli abiti di lavoro protettivi (DPI) e la corretta applicazione della normativa sulla sicurezza, come ad esempio lo svolgimento delle visite mediche previste, da noi sollecitate da moltissimo tempo, effettuate pochi giorni fa, a ridosso della data di scadenza dei contratti di lavoratori a tempo determinato, ovvero il 30 settembre 2022» afferma il sindacalista.
«Al rifiuto da parte dell’azienda ad aprire un confronto su queste problematiche, si aggiunge il mancato versamento delle quote sindacali, malgrado le stesse vengono regolarmente trattenute dalle buste paga dei lavoratori, comportamento che denota da parte della Sarim l’incapacità di instaurare con i lavoratori corrette e rispettose relazioni sindacali».
I Cobas ritengono doveroso nei confronti dei lavoratori dare avvio a delle iniziative sindacali, compreso lo sciopero, viste le difficoltà dovute all’atteggiamento della controparte aziendale.
Ufficio Stampa Cobas del Lavoro Privato
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