Due gravi incidenti stradali: decedute due personeROMA (cronaca)  L'impatto è avvenuto all'altezza di viale Pola

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Incidente mortale nella serata di ieri Roma. Un 42enne è morto a pochi metri con via Nomentana. A scontrarsi sono state un'auto  e lo scooter condotto dall'uomo. Inutile l'intervento del personale del 118. 

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Il conducente dell'auto è stato portato al policlinico Umberto I. E' stato sottoposto ai test di alcol o droga. Sequestrati anche i mezzi coinvolti. Sul posto gli agenti della polizia locale che indagano per ricostruire la dinamica del tragico sinistro.

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 ACCADDE OGGI - Nasce il 29 settembre del 1571 a Milano un talento senza pari. Prima dimenticato, poi recuperato e amato nella società moderna

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C’era il suo tempo e quelle città di un primo girovagare curioso. Milano, Venezia, Brescia, Bergamo. Poi c’era Roma, dove esplose il suo talento. Il reale, la luce, il buio. I ragazzi e le ragazze, la strada, il popolo dai piedi sporchi inginocchiati davanti alla Madonna, una scenografia scevra da ogni finzione per raccontare un mito religioso.

C’era il suo tempo, dicevamo, in cui egli svolgeva il ruolo di rivoluzionario dell’arte. E poi esiste il nostro tempo, in cui lui ci appare ancora moderno.

Realismo, crudezza, umanità, quotidianità, miracoli. La sua tecnica, formidabile, era già quella della fotografia, dello scatto all’improvviso, come il post di un social, un piano sequenza unico. Nessun disegno preparatorio all’origine, la creazione per presa diretta, l’osservazione e subito i colori sulla tela. Infine le contraddizioni, tra l’artista e il suo carattere, la sua maledizione, come qualcuno l’ha chiamata, o l’affermazione del pittore che odora di crimine.

Michelangelo Merisi, Caravaggio, è il pittore oggi più amato e conosciuto.

Nato il 29 settembre del 1571 a Milano, da Fermo e Lucia. Il nome da artista sarà mutuato dalla sua origine materna a Caravaggio, nel bergamasco. Nella Milano caduta sotto la guida dei francesi, ove la peste dilaga e i fasti di Ludovico il Moro sono un ricordo, egli si guarda attorno, assorbe gli slanci dei contemporanei, plasma la sua prima formazione pittorica. 

A Venezia, da apprendista, conosce l’arte del Tintoretto, ma respira anche Tiziano e Leonardo, il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie. Appare a Roma a 24 anni, quando l’attività artistica è richiesta dalle famiglie nobili per i ritratti, dai clericali per le opere d’arte nelle chiese, dal papato per il Giubileo del 1600. Porta nella città la sua formazione di pittore lombardo di cultura veneta. Uno dei grandi miti in quel tempo era ancora Giorgione, le cui gesta erano celebrate da un secolo. Giorgione era artista di impronta laica e i primi quadri del Caravaggio, per committenti privati, seguono questa traccia. Il ‘Suonatore di liuto’, ad esempio, ritrae un giovane dalla sessualità incerta che suona accanto ad una bellissima natura morta. E’ un esempio di giovinezza ed edonismo. Un sogno che invade Roma in un periodo fondamentale per la civiltà occidentale. Un tempo in cui stanno nascendo la scienza e la matematica moderna, il tempo di Cervantes, Shakespeare, Galileo Galilei, Giordano Bruno.

Caravaggio on frequenta salotti, cardinali, aristocratici, ma si concentra nelle periferie, dove trova i suoi spazi tra locande, ruderi, vicoli, sporcizia. Le sue nature morte sono solo l’inizio di un viaggio verso la realtà quotidiana, la vita di tutti. Il fascio di luce diagonale è il grande magma dentro il quale e ai margini del quale tutto si muove e si mostra. Zingare, ragazzi, briganti. La realtà prende corpo. Non più quella immaginata, ma quella effettivamente vista. Ed anche quando la sua fama aumenta, il suo incrocio tra sacro e profano scandalizza. Una Maddalena Penitente (1594-95) è il quadro per antonomasia che descrive questa sua intuizione e volontà. La modella è un’umile ragazza attorno alla quale regna la solitudine, ove la donna riposa, addormentata, con i suoi gioielli a terra, abbandonati.

Caravaggio è il pittore della sconfitta e del dinamismo, della natura che ti ama e ti avvilisce, della scena quotidiana che diventa miracolo, racconto tra gli uomini che giocano attorno a un tavolo, di rivelazioni, smorfie di dolore, di Madonne accanto a pellegrini con gli arti fangosi, di scandali. Come nella Morte della Vergine (1606), opera rifiutata dai carmelitani per l’eccessiva quotidianità del soggetto (si pensa che Caravaggio si sia ispirato per dipingerla a Lena, una prostituta annegata nel Tevere). Nello stesso anno, il pittore è protagonista di un fatto che ne segna l’esistenza. Dopo una lite durante una partita di calcio, sfida a duello il suo avversario, che coinvolge le bande rivali del Campo Marzio. Nella colluttazione, uccide Ranuccio Tommasoni, sergente romano. Viene condannato a morte in contumacia.

Fugge a Napoli, poi è a Malta. Subisce l’espulsione dall’Ordine dei Cavalieri e viene mandato in prigione. Fugge ancora. E’ in Sicilia. Palermo, Messina. Siracusa. Lascia tracce indelebili. Torna a Napoli. Viene sfregiato per una lite in un’osteria.

L’intercessione del cardinal Gonzaga per la concessione della Grazia non arriva agli esisti sperati. Si ferma a Porto Ercole. Due giorni di prigione. Una febbre malarica lo colpisce. Il 18 luglio 1610 è l’ultimo giorno della sua vita. Muore solo, a 39 anni. Quando la notizia arriva a Roma, la grazia papale gli era già stata concessa. Tardi. Vive secoli di oblio, poi è riscoperto completamente e per la sua grandezza nel Novecento, l'epoca che lo riconosce meglio.

I ragazzi di strada, le persone dal vero, l'umanità che si nutriva di vita rischiosa: il grande artista con un'esistenza difficile, frequentatore di bassifondi, con un omicidio alle spalle, riuscì a cogliere la poesia e la nuda realtà dentro un impeto passionale, talentuoso e spirituale che ancora oggi sorprende. 

Caravaggio consumò la sua vita vivendo di istinti, di contrasti. Il male, la malattia, la morte, le osterie, l’espressione del dolore, dell’odio, dell’amore, il mondo di sotto. Nella sua arte, gli elementi di una verità, dell’uomo per quello che è nella sua mediocrità, nel suo accattonaggio morale, ma anche nelle sue poesie istantanee.  Il dramma dell’evidente. Quell’evidente in cui il sacro è entrato con la sua forza e si batte contro il male. La vitale luminosità e l’ombra. Come in ognuno di noi.

EVENTI CASTELLI ROMANI - Weekend dominato dalle sagre dell'uva di Marino e  ZagaroloMARINO (attualità) - Un operatore illustra i disagi trovati dalla categoria

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"Ci sono scelte politiche nella vita amministrativa di una Cittadina che se approfondite nei loro contenuti rendono poco credibili le Istituzioni, scelte che caratterizzano percorsi amministrativi, ai quali i Cittadini hanno dato fiducia, scelte sulle quali dovremmo porre la massima attenzione per mille motivi, visto che vanno a colpire Famiglie che vivono di un determinato lavoro.

SINDACO Stefano Cecchi,

Non può essere che un Comune come Marino, in virtù di un format generato da ALCUNI Amministratori distratti, possa negare il Diritto di lavorare a chi da decenni partecipa regolarmente alla Storica Sagra dell’uva con regolare titolo autorizzatorio e anzianità di partecipazione; affidando la gestione commerciale dell’evento ad un Associazione extraterritoriale che oltre a non portare nulla di innovativo (trattasi di un Associazione che organizza semplici Street food), varia soltanto i nomi degli Operatori presenti alla Sagra portando i suoi, non rispettando le anzianità di partecipazione.freeTime1 ilmamilio

Ciò che ci chiediamo, in questo periodo aggravato da due anni di pandemia che ha devastato l’economia di molte aziende, è il perché di questa presa di posizione da parte di un Ente pubblico che dovrebbe garantire lo stato di diritto. Inoltre visto che i titoli autorizzatori e le anzianità di presenza, fanno parte dell’ordinamento giuridico nazionale, come si sia potuto affidare l’incarico ad un Associazione, senza tenere conto di chi da decenni opera regolarmente nella Sagra, il quale poteva anch’esso rispettare le linee guida del format scelto.

Un titolo autorizzatorio rilasciato da un Comune ed un’anzianità di partecipazione sono requisiti fondamentali previsti dalla legge che disciplina il commercio su aree pubbliche; dietro tali titoli ci sono tasse e contributi che devono essere versati allo Stato dagli Operatori che ne sono in possesso. Se un Ente Pubblico non tiene conto di questo, lo Stato deve intervenire per ristabilire i dettami di ciò che la legge ribadisce a chiare lettere.

Noi Operatori che, come ogni anno, presentiamo regolare domanda di partecipazione al Comune di Marino (al momento esclusi dalla manifestazione), chiediamo alle autorità competenti che venga salvaguardato il nostro Diritto al lavoro, solo così potremmo corrispondere allo Stato il dovuto. In caso contrario non potremmo adempiere ai nostri doveri di contribuenti.colline nuoto6 ilmamilio

Siamo stanchi di dover lottare contro chi si arroga il diritto di decidere sulla nostra pelle, lasciandoci in balia di scelte che penalizzano pesantemente la nostra vita quotidiana.

Abbiamo mille problemi e altrettanti adempimenti a cui ci sottopone la macchina burocratica di questo martoriato Paese. Nonostante ciò andiamo avanti, cercando di limitare i danni causati dalla farraginosa situazione legislativa. Se dobbiamo vederci negato anche il diritto al lavoro da parte dei Comuni, la nostra esistenza imprenditoriale sarà a rischio. Speriamo che a breve qualcuno rinsavisca e acquisisca sensibilità nei nostri confronti.

La prego non cancelli questo mio scritto e risponda legittimando il suo ruolo Istituzionale.

Mi dia delle motivazioni plausibili affinché io possa capire il perché Lei ha avallato questa scelta. La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà concedermi.

Luigi Lucatelli".

 

 

 
 
Rapine agli anziani, Carabinieri arrestano due personeSAN CESAREO (cronaca) - Il terreno era sotto sequestro
 
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Davano fuoco a dei rifiuti speciali in un terreno sottoposto a sequestro. Così i carabinieri del gruppo forestale, nel corso dei quotidiani servizi di osservazione per contrastare le condotte scorrette di combustione illecita di rifiuti, nel primo pomeriggio di lunedì hanno arrestato due persone.
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I militari della stazione forestale di Palestrina, a seguito di varie segnalazioni raccolte che denunciavano un forte odore acre nel comune di San Cesareo, hanno raggiunto l’area ed hanno fatto scattare un blitz. Sul posto i carabinieri, hanno sorpreso i due indagati mentre smaltivano rifiuti speciali alimentando il rogo tossico con un escavatore risultato sequestrato.

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I successivi accertamenti dei carabinieri, hanno permesso di risalire al custode giudiziario del veicolo sequestrato, che aveva consentito ai due soggetti di accedere ai beni sottoposti a sequestro, facendo scattare anche la denuncia per violazione dei sigilli.

 

 

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