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GROTTAFERRATA (attualità) - Ancora proteste per gli ingorghi all'interno del quartiere di Pratone per l'ingresso di mezzi pesanti
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Un'altra mattinata di caos e nuove proteste a Grottaferrata. I lavori in corso nella zona di Squarciarelli e i soliti ingorghi all'interno del quartiere di Pratone. Diversi residenti hanno postato sui social le foto della complicata situazione che già alle prime ore del mattino presentava una grande criticità.
"Oggi all'interno di Via di Rocca di Papa - afferma un lettore - il traffico era bloccato addirittura in tutte e due le direzioni a causa di due enormi camion che hanno fatto ingresso nella strada. Non è più possibile continuare così e stiamo pensando di iniziare a organizzare delle iniziative di protesta per far sentire la nostra voce all'amministrazione comunale, che non se la può certo cavare con le scuse pubblicate ieri. Qui ci vogliono soluzioni ed evitare di fare errori".
Proprio nella giornata di ieri l'amministrazione, per rispondere alle numerose segnalazioni e proteste, aveva pubblicato questa comunicazione: "L’Amministrazione comunale informa la cittadinanza che i lavori Enel che stanno interessando in questi giorni l’area dello snodo di Squarciarelli proseguiranno come avvenuto finora, ovvero senza causare disagi alla circolazione. Nella giornata di ieri, a causa di un imprevisto, i lavori si sono protratti in una fascia oraria caratterizzata da traffico elevato. L’episodio non riguarda però una volontà specifica di far svolgere i lavori durante gli orari di punta, ma è legato anzi a un evento inatteso e non dipendente dalla società responsabile, come spiegato in dettaglio dalla stessa società all’Amministrazione comunale, che si è subito attivata per capire i motivi della situazione evidenziata da diversi cittadini e porvi rimedio. L’Amministrazione si scusa per il disagio arrecato".
I problemi quotidiani per i cittadini, però, intanto rimangono.
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La rubrica dei santi celebrati dalla Chiesa
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S. Brunone nacque da nobile famiglia verso l'anno 1035 nella città di Colonia. Frequentò la scuola presso la chiesa di S. Cuniberto, facendo rapidi progressi nella scienza e nella pietà, tanto che S. Annone, vescovo della città, lo elesse canonico della sua chiesa.
Terminò poi gli studi a Reims, dove ebbe fama di ottimo poeta, eccellentissimo filosofo e teologo, per cui i suoi contemporanei lo riguardavano come uno dei più illustri allievi della scuola di Reims. Quivi rimase molto tempo come insegnante e dimostrò la sua grande santità e il suo straordinario sapere. Non pochi dei suoi discepoli si resero celebri, fra i quali il Papa Urbano II.
Verso il 1067 morì l'Arcivescovo di Reims, di cui egli era il più valido sostegno, ma gli successe a furia di subdoli maneggi Manasse I, il quale tenne un governo non buono, tanto che la S. Sede fu costretta a dimetterlo dalla cattedra episcopale. S. Brunone, suo cancelliere, non poteva soffrire gli abusi di cui. era testimonio e fu costretto ad essere uno dei principali accusatori. Il Legato Pontificio che depose Manasse fu così tocco dalla saggezza e virtù di Brunone, che ne fece un bell'elogio in una lettera al Papa, e lo proponeva come il più degno della prelatura.
Mentre i superiori gli stavano preparando la carica, egli si ritirò in una casa di campagna, ove decise di abbandonare il mondo. Avendo poi comunicati i suoi desideri ad alcuni amici, stabilirono tutti assieme di abbandonare i beni transitori di questa vita e di abbracciare lo stato religioso. Si presentarono pertanto ad Ugo, vescovo di Grenoble, il quale li accolse affettuosamente, e dopo averne elogiato il desiderio, assegnò loro il deserto della Certosa, ove S. Brunone fondò l'ordine dei Certosini.
Passati appena sei anni dacché S. Brunone governava quella comunità, il Pontefice Urbano II, già suo discepolo a Reims, l'obbligava a portarsi a Roma.
L'umile religioso non era mai stato sottoposto a tanta prova; il dover lasciar la solitudine era per lui il più penoso di tutti i sacrifici. Egli non trovò nella corte di Roma quelle dolcezze che aveva gustato nella solitudine, e di più temeva quelle distrazioni mondane, D'altronde il Papa gli era cosi affezionato che non poteva rimanere senza di lui, e lo incitava al accettare l'Arcivescovado di Reggio Calabria. Finalmente le istanze di Brunone furono così vive che il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in un deserto della Calabria, confermando Landuino priore della Certosa. Il Santo, raccolti discepoli italiani, si ritirò in un deserto della diocesi di Squillace, riprendendo gli esercizi della vita solitaria con maggior gioia e fervore. In quella solitudine fu scoperto dal conte Ruggero che lo aiutò a costruire la nuova Certosa.
S. Brunone ci lasciò, oltre alle lettere, i commenti sopra il Salterio, sopra le Epistole di S. Paolo ed una elegia in 14 versi sul disprezzo del mondo. Nel settembre del 1101 morì.
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VELLETRI (cronaca) - Protagonista un 35enne di Rocca di Papa: forse un colpo di sonno
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All'alba di ieri un uomo di 35 anni residente a Rocca di Papa, mentre rientrava a casa dal lavoro, poco dopo le 5.30, forse a causa di un colpo di sonno, con la sua auto, un Fiat Doblò, in via Roma, ha sbandato paurosamente passando sopra lo spartitraffico di piazza Garibaldi in pieno centro.
Il furgonato ha abbattuto i cartelli stradali della segnaletica, quello dei carabinieri e altri che erano installati sullo spartitraffico. L'uomo è rimasto leggermente contuso, i carabinieri della Compagnia di Velletri sono giunti poco dopo sul posto, hanno svolto i rilievi e fatto accompagnare il 35enne presso il pronto soccorso dell'ospedale veliterno dove sono stati disposti gli esami dell'alcol e drug test nel sangue per accertare se guidasse ubriaco o sotto effetto di droga come avviene in questi casi.
Intanto il conducente verrà deferito all'autorità giudiziaria per danneggiamenti di beni pubblici.
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