Potrebbe essere un'immagine raffigurante auto e attività all'apertoROMA (cronaca) - Non si ferma l’attività di repressione dei reati predatori da parte della Polizia di Stato
 
ilmamilio.it - nota stampa della Questura di Roma
 
Non conosce sosta l’impegno della Polizia di Stato nell’attività di prevenzione e repressione di quei reati che, data la loro pervasività, hanno un significativo impatto sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini.

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A bordo di un autobus di linea un cittadino romeno di 29 anni ha rubato il telefono ad una donna di 36 anni che, accortasi del furto, ne ha chiesto la restituzione. L’uomo, per tutta risposta, l’ha spintonata e durante la colluttazione entrambi sono scesi dal mezzo. La vittima è riuscita a recuperare il suo cellulare, mentre il 29enne è scappato inseguito da una terza persona che aveva assistito alla scena e che è riuscita a bloccarlo. Nel frattempo sono sopraggiunti agenti della Polizia Locale Roma Capitale e del commissariato Porta Maggiore che hanno arrestato l’indagato per il reato di rapina. L’arresto è stato convalidato e per l’uomo è stata disposta l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
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Gli investigatori del VII Distretto San Giovanni invece, impegnati nei controlli del territorio nella zona di competenza, hanno sorpreso 2 cittadini romeni, rispettivamente di 30 e 36 anni, nell’atto di rubare il portafogli ad una coppia di anziani: mentre il 36enne distraeva i due chiedendogli delle informazioni, l’altro si appropriava del borsellino. A quel punto i poliziotti sono tempestivamente intervenuti bloccando ed arrestando i 2, che stavano cercando di fuggire, per il reato di furto con destrezza e hanno recuperato il bottino del quale i soggetti si erano disfatti gettandolo sotto un’auto in sosta. Il G.I.P. ha convalidato l’arresto di entrambi.
 
Gli investigatori del commissariato Romanina, insospettiti dagli strani movimenti di due uomini e di una donna peruviani, rispettivamente di 34 e 29 anni i primi due e 34 anni la terza, ne hanno seguito con discrezione gli spostamenti all’interno di un centro commerciale: mentre il 34enne è rimasto fuori, la donna ed il 29enne sono entrati in un negozio sportivo con addosso un borsone “sgonfio” per poi uscirne poco dopo, con lo stesso borsone “rigonfio”. Fermati per un controllo, i 3 nascondevano 3 paia di scarpe, per il valore di circa 200 euro, con ancora attaccate le placche antitaccheggio. Arrestati per furto aggravato in concorso, dopo la convalida dell’arresto, nei confronti di uno dei due uomini è stata disposta la misura del divieto di dimora nel comune di Roma, mentre per la donna è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione.
 
Agenti liberi dal servizio in forza al commissariato Celio e presso il 1° reparto volo Pratica di Mare hanno arrestato 2 cittadini georgiani di 33 anni e 34 anni, gravemente indiziati del reato di tentato furto aggravato in concorso tra loro. I due sono stati colti mentre con fare sospetto si addentravano all’interno di una palazzina e armati di cacciavite e taglierino cercavano di aprirla. L’arresto è stato convalidato e ai due uomini è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.
 
Infine, gli agenti della Sezione Volanti hanno arrestato un italiano ed un senegalese, rispettivamente di 19 e 22 anni, per tentato furto aggravato in concorso di capi di abbigliamento all’interno di un negozio di abbigliamento di viale dell’Oceano Atlantico. L’arresto è stato convalidato.
 
Infine, in via Giovanni De Agostini, gli uomini del Commissariato Porta Maggiore, Torpignattara e della sezione Volanti hanno arrestato un Marocchino di 23 anni gravemente indiziato di una rapina avvenuta in strada ai danni di una cittadina straniera, la quale dopo essere stata strattonata, ha subito il furto dello zaino contenente effetti personali e il telefono. Ed è proprio grazie alla localizzazione del dispositivo che è stato rintracciato e arrestato il 23enne. A seguito di convalida dell’arresto nei confronti dell’uomo è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Roma.
 
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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La rubrica dei santi celebrati dalla Chiesa

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Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché dovette vincere la resistenza dei genitori per entrare, a ventiquattro anni, nell'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent'anni tra le Visitandine, e fin dall'inizio si offrì «vittima al Cuore di Gesù». Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria.

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Il beato Claudio La Colombière divenne preziosa guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nell'autobiografia, le sue esperienze ascetiche. Per ispirazione della santa, nacque la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica dei primi Nove Venerdì del mese. Morì il 17 ottobre 1690.

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pioVIII medaglia1829 1 ilmamilioROMA (storie & metallo) - Francesco Saverio Castiglioni da Cingoli, allievo di Ercole Consalvi, fu pastore tuscolano dal 1821 al 1829. Prima di lui 6 erano stati i vescovi di Frascati poi saliti al Soglio di San Pietro

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Papa di transizione doveva essere e Papa di transizione alla fine sarebbe stato perché, eletto al Soglio di San Pietro già anziano e malconcio, di tempo per lasciare il segno non ne ebbe davvero molto.

Al secolo Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni, Papa Pio VIII era succeduto nel 1829 (il 31 marzo) a quel Leone XII che, governando appena 6 anni, aveva a sua volta raggiunto il pontificato dopo Pio VII, Papa al quale il futuro Pio VIII doveva tutte le sue fortune clericali.

Formato alla scuola del segretario di Stato di Pio VII, Ercole Consalvi, anche Papa Castiglioni da Cingoli a Frascati è legato a doppia mandata.

LEGGI STORIE & METALLO - Da Frascati al Congresso di Vienna, la luminosa parabola dello stratega Ercole Consalvi

Nominato prima vescovo nel 1800 e poi cardinale nel 1816 proprio da Pio VII (il Papa che aveva dovuto sottostare alla messinscena dell'incoronazione di Napoleone a Notre Dame il 2 dicembre 1802), Pio VIII aveva ottenuto i favori del suo pre-predecessore proprio ad un atteggiamento considerato intransigente nei confronti dello stesso Napoleone.

 

Per quanto a Frascati di questo passaggio non resti sostanzialmente traccia documentata da iscrizioni o monumenti, il 13 agosto del 1821 Papa Pio VII aveva nominato Francesco Saverio Castiglioni vescovo della diocesi Tuscolana. Un mandato, quello da pastore, che Castiglioni avrebbe poi conservato fino al 31 marzo 1829 quando, come detto, nel conclave successivo alla morte di Leone XII aveva conquistato - anche grazie alla benevolenza della Francia - lo scranno di San Pietro.

Un titolo, quello di vescovo di Frascati, che fino al 1803 era stato di Enrico Benedetto Stuart (LEGGI STORIE & METALLO - Il re d'Inghilterra che fu cardinale e vescovo di Frascati, Ostia e Velletri: l'incredibile vicenda di Enrico Benedetto Stuart, Duca di York).

Francesco Saverio Castiglioni è ad oggi l'ultimo vescovo di Frascati poi eletto Papa.

Prima di lui questo onore era toccato, andando a ritroso nel tempo, a Lorenzo Corsini (vescovo dal 1730 al 1734, poi Papa Clemente XII fino al 1740), Vincenzo Maria Orsini (pugliese, vescovo di Frascati dal 1701 al 1715 e poi di Porto e Santa Rufina e Papa Benedetto XIII dal 1724 al 1730), Pietro Vito Ottoboni (veneto, vescovo di Frascati dal 1683 al 1687 e poi vescovo di Porto e Santa Rufina e quindi Papa Alessandro VIII dal 1689 al 1691), Gian Piero Carafa (irpino, vescovo di Frascati dal 1550 al 1554, poi vescovo di Porto e Santa Rufina e quindi Papa Paolo IV dal 1555 al 1559), Alessandro Farnese. Quest'ultimo, originario di Canino (Vt), fu vescovo tuscolano dal 1519 al 1523 e poi vescovo di Palestrina prima di essere eletto come Papa Paolo III dal 1534 al 1549: ricordato con una delle piazze più antiche di Frascati, a Paolo III si deve l'elezione del castello frascatano al rango di città.

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Prima di Papa Farnese, questo percorso era toccato a Pedro Julião Rebolo, vescovo di Frascati tra il 1273 ed il 1276 e finora unico Papa portoghese come Giovanni XXI (morto nel 1277). Questi è stato nella storia della diocesi tuscolana con sede a Frascati, il primo Papa ad esserne stato in precedenza vescovo. Prima di lui, o meglio, prima del 1050-1100 la diocesi di riferimento era la diocesi Labicana. Con la distruzione di Tuscolo nel 1191, le cose cambiarono.

 

Il 1° aprile 1829, il poeta romanesco Giuseppe Gioacchino Belli dedica al neo eletto Pio Ottavo un sonetto destinato a passare alla storia:

Pio Ottavo

 Che ffior de Papa creeno! Accidenti!
Co rrispetto de lui pare er Cacamme.
Bbella galanteria da tate e mmamme
pe ffà bbobo a li fijji impertinenti!

     Ha un erpeto pe ttutto, nun tiè ddenti,
è gguercio, je strascineno le gamme,
spènnola da una parte, e bbuggiaramme
si arriva a ffà la pacchia a li parenti.

     Guarda llí cche ffigura da vienicce
a ffà da Crist’in terra! Cazzo matto
imbottito de carne de sarcicce!

     Disse bbene la serva de l’Orefisce
quanno lo vedde in chiesa: «Uhm! cianno fatto
un gran brutto strucchione de Pontefisce».



Anche se in alcuni passaggi la traduzione dal romanesco può aiutare, è sufficientemente chiaro cosa Belli pensasse del nuovo Cristo in terra.

Papa VIII, dopo non essere riuscito a lasciare una grande eredità nella storia della Chiesa, moriva il 30 novembre 1830 per acciacchi vari e gotta. Sul suo corpo i medici eseguirono una delle rare autopsie mai effettuate sulle salme pontificie: l'esito non rivelò nulla di particolare e questo servì quantomeno a cacciare le teorie di un avvelenamento.

A Pio VIII sarebbe succeduto Gregorio XVI.

LA MEDAGLIA - La medaglia qui riprodotta è una delle poche (al pari delle monete) coniate durante il breve pontificato di Pio VIII.

Prodotta in bronzo ed argento, è qui proposta proprio nella versione meno nobile.

Con un diametro, tipico per i moduli papali, di 43,2 millimetri, la medaglia pesa circa 40 grammi.

Al dritto è riprodotto il pontefice, rivolto a sinistra, con berretto, mozzetta e stola: l'iscrizione evidenzia proprio il primo anno di pontificato.

Al rovescio l'iscrizione: Academiis archigymnasii romani. Questa medaglia veniva realizzata come premio per i docenti dell'Università di Roma. La cerimonia di consegna avvenne l'8 settembre 1829.

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Di questa medaglia premio esistono 2 versioni, che differiscono per piccoli particolari nello specifico al rovescio.

Una medaglia simile era stata realizzata (anche questa in bronzo ed in argento) anche per gli alunni meritevoli ed a loro consegnata.

Tutte le medaglie sopra citate, in tirature varie, sono considerate da R a R4.

***

A conclusione, si vuole riportare anche la medaglia uniface prodotta - presumibilmente nel 1830 - a ricordo del pontefice con busto rivolto a destra e con identico abbigliamento della precedente.

Di modulo 62 millimetri e peso 125 grammi, la medaglia è "uniface", ovvero dotata di solo dritto. Il rovescio è non coniato.

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defibrillatore assente ilmamilioFRASCATI (attualità) - Nel 2017 l'applicazione obbligatoria di quanto prescritto dalla legge: ma serve anche chi sia abilitato all'utilizzo di queste apparecchiature

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Il 13 settembre del 2012 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto Balduzzi, così intitolato perché varato dall'allora ministro della Salute pubblica del Governo Monti Renato Balduzzi.

Il decreto, che toccava molti aspetti della sanità, è passato alla storia anche e soprattutto come quello che ha obbligato le società sportive a disporre di un defibrillatore in tutti gli impianti sportivi d'Italia.

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Un decreto che, di fatto, ha reso obbligatoria la misura dal 1 luglio 2017 (5 anni fa) anche a seguito della delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 con la quale il Consiglio Nazionale del Coni ha disposto che la responsabilità dell'acquisto e del mantenimento in efficienza dei dispositivi defibrillatori sia a carico delle società sportive.

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Dunque, 10 anni dopo il decreto e 5 anni dopo l'obbligatorietà, quanti sono gli impianti sportivi dei Castelli romani e di Roma e provincia che dispongono effettivamente di un defibrillatore efficiente, dunque in grado di poter effettivamente salvare una vita?

Il caso drammatico del ciclista stroncato da un malore il 14 luglio scorso a Frascati, dimostra - semmai ve ne fosse bisogno - l'importanza di questi apparecchi.

 

Nella speranza dunque che l'impianto in questione magari disponga altrove di un dispositivo, la questione resta in essere: tutti gli impianti sportivi di Roma e provincia sono in regola? E ancora: in tutti gli impianti sportivi c'è unitamente ad un defibrillatore anche personale abilitato all'uso di questa apparecchiatura?

Domande legittime per le quali proveremo a cercare risposte, anche con l'aiuto dei nostri lettori.

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