ROCCA PRIORA (sport) – Il sindaco Pucci e il Delegato allo Sport Pezzetta salutano il suo impegno. Da Rocca Priora, al Tor Tre Teste fino alla Roma Primavera Campione d’Italia: il talento castellano alla sua prima esperienza da professionista

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La città di Rocca Priora è molto affezionata a Lorenzo Grossi. Il talento calcistico fu premiato già lo scorso anno dopo dalle autorità all'indomani della conquista dello storico scudetto del settore giovanile giallorosso. Oggi che Lorenzo Grossi è stato ceduto in prestito in serie B, alla Pro Vercelli per la sua prima esperienza da professionista, la comunità da cui è partito il suo percorso di atleta non ha dimenticato, ancora una volta, di incitarlo per la nuova importante sfida. “Vogliamo condividere con tutti voi il post di Lorenzo Grossi, calciatore e sportivo originario di Rocca Priora che, con il suo impegno e il suo talento, porta in alto il nome della nostra Città – afferma una nota apparsa sulla pagina Facebook ufficiale del Comune - da parte del Sindaco, del delegato allo Sport Gianpiero Pezzetta e di tutta l'amministrazione Comunale un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura con il Pro Vercelli”.

Il post del calciatore, citato dall’amministrazione, è in effetti anche un omaggio anche alla città in cui ha dato i primi calci a un pallone dentro un rettangolo di gioco.

"Rocca Priora, Tor Tre Teste, Roma – ha scritto Lorenzo - società che mi hanno accolto e cresciuto con la speranza di poter arrivare più lontano possibile. Tanti sacrifici e tanta voglia di lavorare e migliorare mi hanno portato ad avere una chance importante. Dopo sei anni è arrivato il momento di dover lasciare Roma, la squadra che ho portato sempre nel mio cuore, che ho sempre tifato sin da bambino, e per quella maglia ho sempre lottato da quando l'ho indossata”. “Ho tantissimi ricordi che porterò con me – continua Grossi - e che non dimenticherò mai, ma adesso è arrivato il momento di voltare pagina ed entrare a far parte nel mondo dei grandi. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni e che mi hanno voluto bene, che hanno lavorato con me e per me a partire dai magazzinieri, fisioterapisti, preparatori atletici, dirigenti e Mister. Spero di non essermi dimenticato nessuno. Volevo ringraziare tutti i miei compagni di squadra, a partire dal Rocca Priora fino alla Roma! Compagni di avventure, battaglie, vittorie e sconfitte! Ed infine non smetterò mai di ringraziare la mia famiglia, per il supporto che mi da ogni giorno da quando sono nato e che mi ha portato ad essere quello che sono oggi”.

Sicuramente un bel messaggio, che nella cittadina di Rocca Priora hanno gradito di cuore.

CIAMPINO - "Il campo La Barbuta va chiuso subito, perchè è un ghetto etnico illegale, come stabilito dalla sentenza del Tribunale civile di Roma"

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"L'enorme incendio di ieri pomeriggio (10 Luglio ndr) alla Barbuta è l'ennesima prova che la terra dei fuochi capitolina continua a bruciare imperterrita, mentre nessuno sembra intenzionato a stabilire le cause e risolvere il problema. In questi giorni abbiamo sentito tante parole dalla classe politica a tutti i livelli, la maggior parte solo per cavalcare facile consenso. Parole spesso ipocrite, come quando i rappresentanti di partiti che hanno responsabilità enormi sulla nascita del campo si permettono di soffiare sul vento della xenofobia. Ma ben pochi hanno il coraggio di dire che nella periferia romana abbiamo un problema di criminalità ambientale, che ha trovato nei campi rom, nei parchi abbandonati, nelle discariche abusive, i luoghi perfetti per il lavoro sporco.

1. Gli incendi alla Barbuta probabilmente hanno la stessa matrice di altre azioni dolose in giro per la campagna romana, il ciclo illegale dei rifiuti che si nasconde dietro questi roghi è stato già smascherato da inchieste giornalistiche e giudiziarie che riguardano anche Ciampino
2. Il campo va chiuso subito, perché è un ghetto etnico illegale, come stabilito da una sentenza del Tribunale civile di Roma.
3. Si identifichino i colpevoli, interni ed esterni al campo, aziende, soggetti criminali, prestanome ecc., e si assicurino alla giustizia.

Ieri il fuoco è divampato da fuori il campo, per poi arrivare a bruciare immondizia, bombole del gas e perfino alcune roulotte. Qualsiasi siano le responsabilità (e ce ne sono tante), lì dentro vivono famiglie che non hanno colpe e che ieri hanno perso quel poco che avevano nell'incendio. Questo, unitamente al rischio per la salute cui siamo costantemente sottoposti tutti, dovrebbe indignarci e spingerci a lottare tutti insieme per una soluzione, contro un sistema che riguarda ben oltre Ciampino".

Così Officine Civiche, in una nota apparsa sulla sua Pagina Facebook.

 

 

ALBANO LAZIALE (eventi) - "La finalità del progetto Share Your Time è quella di creare momenti di ascolto, formazione, condivisione, confronto, svago, dove ognuno possa trovare il proprio spazio e coltivare – o sviluppare – i propri interessi."

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Si è conclusa la seconda edizione del progetto Share Your Time, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Albano Laziale con la collaborazione della Pro-Loco Cecchina. Da gennaio a giugno i giovani di Albano, Cecchina e Pavona hanno potuto partecipare a tanti corsi, attività e laboratori gratuiti:

  • laboratorio teatrale;
  • laboratorio di arti circensi;
  • laboratorio di pittura decorativa;
  • corso di basso elettrico;
  • corso di chitarra;
  • corso di percussioni;
  • corso di lingua spagnola e cultura sudamericana;
  • attività improntate al learning by doing attraverso lo scoutismo;
  • attività sportiva di calcio a 5

Oltre a questi corsi, attività e laboratori gratuiti sono stati aperti due Sportelli InformaGiovani.
L'Assessore alle Politiche Giovanili, Alessandra Zeppieri, ha commentato: «La finalità del progetto Share Your Time è quella di creare momenti di ascolto, formazione, condivisione, confronto, svago, dove ognuno possa trovare il proprio spazio e coltivare – o sviluppare – i propri interessi. Quindi, divertirsi e relazionarsi. Share Your Time nasce dal desiderio di far incontrare i giovani e dalla consapevolezza che la relazione è il principale strumento di crescita e di costruzione identitaria. Potremmo dire che il macro obiettivo del progetto è far sentire i giovani parte integrante della comunità e sviluppare in loro l’amore per il proprio territorio. Dal successo di queste prime due edizioni, che hanno coinvolto centinaia di giovani del nostro territorio, è evidente quanto bisogna ci sia di luoghi e momenti in cui i ragazzi e le ragazze possano incontrarsi, relazionarsi, socializzare, imparare, formarsi, crescere, maturare e diventare parte integrante della comunità. La terza edizione di Share Your Time sarà ancora più “estesa”, in quanto il nostro Comune avrà a disposizione i fondi regionali appositamente stanziati per il progetto. Tutto questo dimostra ancora una volta il valore di iniziative come Share Your Time e la capacità dell'Amministrazione Comunale nell'ottenere risorse dagli Enti sovra – comunali. Ringrazio la Pro - Loco Cecchina, tutti i docenti dei corsi e dei laboratori, tutto l'Ufficio Politiche Giovanili e il signor Tito Gaudio per il grande lavoro svolto all'interno del progetto Share Your Time». 

SAN CESAREO (attualità) - Il Giudice Unico di Tivoli ha accolto parzialmente le pretese del Comune di Zagarolo condannando i Comune di San Cesareo al pagamento di circa 515mila euro.

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Non tarda ad arrivare la replica dal Palazzo comunale di Piazzale dell’Autonomia a seguito della recente sentenza del Giudice Unico del Tribunale di Tivoli, che ha accolto, sebbene solo parzialmente, le pretese del Comune di Zagarolo, condannando il Comune di San Cesareo al pagamento di circa 515mila euro quale rimborso, pro quota,  degli oneri della gestione del cimitero di Zagarolo, allorquando lo stesso camposanto serviva ambedue i Comuni. Una dichiarazione ufficiale del Sindaco sull’argomento, resasi necessaria anche per evitare che si diffondano notizie incontrollate e faziose, tese esclusivamente a deformare la realtà dei fatti.

“Una sentenza che lascia esterrefatti – dichiara il sindaco Pietro Panzironi – in quanto completamente avulsa dal quadro normativo che regola la gestione dei cimiteri comunali,  fondata su una datata e superata circolare ministeriale del 1915. Lascio agli addetti ai lavori i commenti sugli aspetti tecnici della sentenza, benché, già a prima vista, appaia vistosamente l’incoerenza della decisione assunta dal Giudice adito; infatti, mentre nella causa precedentemente incardinata da San Cesareo, gestita dall’avvocatura comunale e vinta dal nostro Comune, la domanda si fondava su un atto deliberativo regionale che espressamente riconosceva, in base al principio della territorialità, la nostra posizione creditoria, la cui efficacia era stata già convalidata da un esito favorevole del Tar Lazio ma  disattesa per molti anni da Zagarolo, benché quest’ultimo fosse stato invitato in più sedi bonarie ad ottemperare, nell’odierno giudizio, svoltosi dinanzi ad un  Giudice diverso  da quello che aveva conosciuto la precedente causa, instaurato dal Comune di Zagarolo all’indomani dell’esito favorevole conseguito da San Cesareo, ha fondato la propria decisione interpretando la  circolare ministeriale del 1915, peraltro mai richiamata negli atti deliberativi regionali che hanno disposto la ripartizione patrimoniale tra i Comuni coinvolti. In ogni caso, pur se la sentenza risulta in parte favorevole a San Cesareo, poiché, dei 980mila euro rivendicati inizialmente dal Comune di Zagarolo, il giudice, accogliendo l’eccezione di prescrizione invocata dal legale esterno incaricato della difesa, ne ha riconosciuti solo una parte, essa ci impone comunque di chiedere giustizia piena attraverso il giudizio di appello, soprattutto nell’interesse dei cittadini di San Cesareo che hanno sempre versato al Comune di Zagarolo tutti gli oneri per la gestione dei servizi cimiteriali, rientranti, come ampiamente noto, nella tipologia di quelli a domanda individuale.  Se, invece, alla fine di questa vicenda giudiziaria, verrà stabilito definitivamente che il Comune di San Cesareo dovrà qualcosa al Comune di Zagarolo non ci tireremo indietro, chiedendo il sostegno economico di organi sovracomunali, analogamente a quanto fece il Comune di Zagarolo quando fu condannato al pagamento di complessivi 1.239.663,69  a titolo di oneri nel precedente giudizio che ci ha visto parte vittoriosa e ad oggi interamente incassati dal Comune di San Cesareo. Si tratta, infatti, della stessa questione sorta a seguito della ripartizione territoriale tra i due Comuni, decretata dalla stessa Regione, allorquando San Cesareo si distaccò da Zagarolo. In ogni caso, sono sicuro che, in ragione degli ottimi rapporti con il Comune di Zagarolo, non faremo fatica a trovare un accordo per dilazionare le somme che saremo eventualmente tenuti a versare, proprio come accaduto a parti invertite nel 2012, quando fu firmato tra tutte le parti coinvolte il protocollo d’intesa, per dilazionare il pagamento dell’importo dovuto”.  

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