ACCADDE OGGI - Morì il 3 settembre del 1989 in un incidente automobilistico in Polonia. Ritratto di un grande atleta, esempio di un modo di interpretare il calcio che non c'è più

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Il 3 settembre del 1989 Gaetano Scirea è in Polonia, incaricato di visionare un incontro di campionato della prossima rivale della Juventus nel primo turno della Coppa Uefa: il Górnik Zabrze. Da poco ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore e nell'estate del 1988 Giampiero Boniperti lo ha incaricato del ruolo di tecnico in seconda dei bianconeri, come collaboratore di Dino Zoff. 

Il Gornik è una squadra rocciosa, il vanto dei minatori slesiani che alle elezioni del giugno precedente hanno sfidato la burocrazia comunista eleggendo in parlamento Adam Michnik, l'intellettuale di Solidarnosc. Storie del Novecento.

Durante il viaggio di ritorno verso Varsavia, la Polski Fiat 125p su cui è a bordo Scirea viene tamponata da un furgone nei pressi del villaggio di Babsk. L'auto prende fuoco rapidamente a causa di quattro taniche di benzina stipate nel bagagliaio e utilizzabili in caso di necessità. Dei quattro occupanti si salva solo il dirigente della squadra polacca del Gornik che riescì ad uscire dal veicolo. Per Scirea, l'autista e un interprete il rogo è fatale. Soccorso e trasportato presso un ospedale vicino, muore a causa delle gravissime ustioni riportate.

La notizia del decesso arriva in Italia la sera stessa. E' la Domenica Sportiva, condotta da Sandro Ciotti, a diramarla, suscitando lo sgomento degli ospiti in studio e dei telespettatori italiani.

Finì così, mentre svolgeva con la solita serietà il suo lavoro, figlio della passione che gli aveva cambiato la vita, la storia terrena di un fuoriclasse raro. Scirea aveva un'eleganza tutta sua, un portamento con la palla ai piedi che spiccava tra gli altri. Stava in campo da maestro a pieno titolo. Da giocatore ha vinto tutto, come uomo è stato un modello di integrità, una persona leale e gentile. Giocava da libero, con un senso tattico che sembrava quello di un centrocampista di ragionamento. Un numero 6 (all'epoca i numeri contavano) che sembrava un 10. Non prese mai un'espulsione, non ebbe mai, lungo la sua carriera, un atteggiamento scomposto, una cattiveria gratuita.

Divenuto uno degli uomini-simbolo della Juventus allenata da Giovanni Trapattoni a cavallo degli anni settanta e ottanta,  Scirea formò, assieme a Dino Zoff, a Claudio Gentile e ad Antonio Cabrini, uno dei più grandi reparti difensivi della storia del calcio. Una linea di fortificazione, una trincea che costituì l'ossatura del trionfo della nazionale al Mondiale di Spagna nel 1982. Coi bianconeri Scirea vinse sette scudetti e tutte le maggiori competizioni europee: una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa, una Coppa Intercontinentale.

E' stato uno dei giocatori più forti del mondo. Un capitano esemplare. Amava poco la visibilità. Era silenzioso il giusto, riservato, parlava poco fuori del rettangolo di gioco e rispettava l'avversario. Era comunque autorevole, tempestivo, leader. Per questo è stato amato senza barriere.

Chissà cosa penserebbe oggi di questo calcio con sempre meno talento, fatto esclusivamente di fisico e corsa, di ciarlatani, maghi dei bilanci, plusvalenze, star.. Forse si sentirebbe spaesato, fuori posto, e farebbe parlare, come fece da professionista, solo i fatti.

Uomini di sport con il suo carisma se ne trovano sempre meno. Basterebbe però ricordarli ai giovani, un po' più spesso, per ritrovare il giusto senso di uno sport amato e per questo potenzialmente sempre valido per la coesione sociale e l’educazione. Un valore, quest’ultimo, di cui Scirea fu assoluto interprete.

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 9 persone, persone in piedi e attività all'apertoARICCIA (cronaca) - Già individuati i due presunti responsabili
 
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Questa notte intorno alle 01:00, in via Flora dopo i festeggiamenti della Sagra della Porchetta, sì è animata una violenta lite fra  un gruppo di giovani  culminata con un ferimento con un coltello ad uno dei partecipanti alla testa. 

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Immediatamente sono intervenuti sia i Carabinieri che la Polizia di Stato presenti in servizio  fin dal primo pomeriggio,  che hanno identificato i ragazzi coinvolti e ci sono indagini in corso per accertare i fatti e capire chi ha sferrato la coltellata che ha ferito uno dei giovani ricoverato all'ospedale dei Castelli sotto osservazione presso il pronto soccorso .
In nottata la polizia di Albano in collaborazione con i carabinieri di Ariccia hanno fermato i due aggressori, entrambi di Ariccia e già conosciuti alle forze dell'ordine. Sono due ventiduenni che abitano nel centro storico, di cui uno avrebbe sferrato le 3 coltellate. E' in stato di arresto per lesioni aggravate.
 
Sono intervenute sul posto anche la polizia locale di Ariccia, insieme ai carabinieri e polizia, il personale dell' ambulanza con medico a bordo della Croce Rossa dei comuni dell'Appia con squadra appiedata, e la protezione civile comunale di Ariccia (inizialmente con due operatori e poi con una macchina per lavare la strada sporca di sangue).

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La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590.

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Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell'azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604.

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MARINO (politica) - Il leader leghista terrà il suo comizio elettorale in piazza San Barnaba alle ore 19.30

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Il senatore Matteo Salvini è atteso a Marino venerdì 9 settembre alle ore 19.30. Il leader della Lega terrà il suo comizio elettorale, in vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, nella centralissima piazza San Barnaba.

Matteo Salvini tornerà, dunque, nella cittadina della Sagra dell’Uva dopo la fortunata campagna elettorale per le elezioni comunali marinesi dello scorso anno, in cui il carroccio sosteneva Stefano Cecchi. Quest’ultimo è risultato vincitore al secondo turno diventando sindaco di Marino. 

 

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