Rocca di Papa e Monte Cavo: la "vergogna d'Europa" tra decine di sentenza disattese
ilmamilio.it
Negli ultimi giorni, la richiesta di RAI Way di potare sette alberi per migliorare il collegamento tra Via Monte Cavo Campagna e il ponte radio di Rocca Priora ha sollevato un acceso dibattito in città.
Sebbene l’autorizzazione del Comune sia stata motivata da ragioni tecnico-operative nell'atto di determina, le critiche non si sono fatte attendere. Da oltre cinquant’anni, i tralicci radiotelevisivi su Monte Cavo si ergono malgrado una lunga serie di ordinanze e sentenze che ne hanno disposto la rimozione.
Tra il 2014 e il 2024, il TAR del Lazio ha emesso oltre trenta sentenze favorevoli all'abbattimento di queste strutture, inclusa una decisiva della Corte di Cassazione. Tuttavia, la realtà rimane immutata: a Rocca di Papa, i cittadini sono ben consapevoli che la rinascita turistica e ambientale passa soltanto attraverso la liberazione della vetta dai tralicci.
L'attuale Giunta ha dichiarato in consiglio comunale la propria determinazione a procedere con l’abbattimento, ma le modalità e i tempi restano avvolti nell’incertezza.
La critica accademica non ha tardato negli anni a farsi sentire: Alexandre Grandazzi, professore alla Sorbona, ha etichettato la situazione di Monte Cavo come “una vergogna europea”.
Nonostante ciò, i tralicci continuano a deturpare il paesaggio, rendendo la vetta inaccessibile e portando a una significativa perdita del potenziale turistico della zona, che potrebbe diventare un richiamo importante per visitatori e villeggianti.
Monte Cavo, malgrado i vincoli paesaggistici e il suo valore ambientale ed archeologico, continua a essere offeso da strutture definite illegali dalle stesse sentenze, mentre i cittadini assistono impotenti al fallimento di un potenziale straordinario.
La speranza ora è che si arrivi al più presto una svolta decisiva. Gli strumenti per agire ci sono, e i cittadini attendono un cambio di rotta che restituisca il colle alla dignità che merita.