Pubblicato: Martedì, 11 Giugno 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Durante l’anno ci sono caldaie che hanno bisogno di fare manutenzioni di pulizia in alcuni punti specifici

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Tutti gli interventi che si effettuano sulla caldaia permettono al dispositivo di funzionare in modo più veloce e con alti rendimenti termici. Durante l’anno ci sono caldaie che hanno bisogno di fare manutenzioni di pulizia in alcuni punti specifici. Mentre altre richiedono interventi che sono più sporadici.

In generale però c’è la Manutenzione ordinaria caldaie e quella straordinaria.

Quali sono le differenze? Esse nascono a livello di intervento tecnico, di utilizzo di attrezzature che sono specifiche e dispositivi di analisi, oltre alle zone che interessano il dispositivo stesso.

La manutenzione straordinaria richiede dei lavaggi chimici all’interno della caldaia che eliminano tutte le componenti dannose come: ruggine, calcare e ossidazioni. Intervento che però viene eseguito solo da parte dei tecnici poiché è necessario mescolare detersivi e solventi che sono studiati per la caldaia. Addirittura si usano delle polveri per i componenti elettrici dove c’è il passaggio dell’elettricità. Questo è un esempio di quello che si intende per “manutenzione straordinaria”.

Mentre la manutenzione ordinaria la possiamo fare da soli poiché non si debbono smontare componenti o distaccare i circuiti. Essa è composta da una serie di interventi che si riassumono con pulizie mirate.

PARTI PIU’ USATE CALDAIA

Il lavoro “ordinario” consiste nel controllare e pulire alcune parti della caldaia che sono poi quelle più evidenti. Tolto il rivestimento esterno si ha di fronte la camera di bruciatura e il bruciatore. Si notano i ventilatori e, in alcuni modelli, è possibile addirittura arrivare alle canne fumarie senza toccare la valvola aspirafumo.

Quando non si fanno delle pulizie in queste parti, che poi sono le più utilizzate, è normale notare un rallentamento della combustione. La fiamma brucia lentamente e questo produce meno calore. Si ha un ristagno di fumi oppure essi non riescono a salire per disperdersi tramite le canne fumarie.

In alcuni dispositivi molto sensibili, non pulendo l’interno, scattano i codici d’errore e quindi gli spegnimenti forzati.

La pulizia deve avvenire tramite un buon aspiracenere che si inserisce sia nella camera di bruciatura che nelle canne fumarie. Tuttavia non è sufficiente. Dopo qualche anno, il dispositivo, inizia a creare ruggini o altre reazioni chimiche. Potete quindi pulire, con un panno umido, le superfici più facili da raggiungere. Evitate di spruzzare prodotti sgrassanti o altri detersivi al suo interno. Non usate grandi quantità di acqua, ma solo panni umidi.

Controllare elettrodi e guarnizioni

Gli elettrodi sono quelle componenti che sviluppano la scintilla e poi la fiamma. essi riescono a mantenere la forma della fiamma durante la combustione. Purtroppo essi soffrono di un problema di ossidazione, che nasce per colpa del passaggio dell’elettricità. Inoltre sono continuamente sottoposti all’usura della fiamma. La ruggine e l’ossidazione che ne deriva non consente poi di accendere e sviluppare la fiamma.

Nelle manutenzioni ordinarie è necessario controllare lo stato di usura, sporcizia e di presenza di elementi come ossidazioni o ruggine. Pulirli da soli non è mai consigliato. Occorre chiamare comunque un tecnico per fare questo tipo di intervento.

Infine ci sono le guarnizioni che si riempiono di fuliggini e non consentono la completa adesione dei componenti. Pulendoli rallentate la sua usura e/o spaccatura.

Foto da Pixabay.