GROTTAFERRATA (eventi) - Il regista Emanuele Baroni e i suoi giovani attori hanno vinto la sfida.
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Nell’ambito degli spettacoli di fine anno dei laboratori teatrali dell’Associazione “L’anima conta” è andata in scena la trasposizione teatrale delle liriche della poetessa Elvira Vinciguerra.
L’aula di una scuola immaginaria si tramuta improvvisamente in palcoscenico. I ragazzi ascoltano una voce fuoricampo che parla di poesia, si annoiano e forse inconsapevolmente spinti da un bisogno di novità iniziano a tirarsi letteralmente le parole in faccia.
Un gioco da ragazzi palleggiarsi le parole come una pallina da ping pong. E qui avviene l’incredibile.
La poesia si fa corpo, movimento, musica, si dipana come un gomitolo rincorrendo stati d’animo, pensieri, nostalgie, profumi, gesti, sentimenti, vita. I ricordi si fanno incalzanti, i personaggi cominciano a sfidarsi finendo in un vortice di emozioni forse mai vissute prima che solo la poesia può dare.
I personaggi sono coinvolti profondamente, usando le parole come fioretti, si infilzano uno con l’altra. Improvvisamente la musica irrompe sulla scena ricordando che è un gioco, ma loro vogliono giocare a rendere le parole pelle, corpo, muscoli non solo anima. Sognano di andare al di la del tempo, di penetrare e immaginare di essere nel vento, quel vento del tempo che si fa poesia, ma la poesia non ha tempo essa vive nel tempo, come scrive l’autrice. La trasposizione teatrale è ottimamente riuscita, una sfida a chi crede che la poesia può essere solo declamata. Il regista Emanuele Baroni e i suoi giovani attori hanno vinto la sfida.
Rita Gatti