aquila luci curvanord lazio ilmamilioROMA (calcio) - I biancocelesti al "Tardini" senza 4 titolari sono costretti a cercare i 3 punti dai ko di Roma e Juventus

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Oggi a Parma la Lazio (ore 18) ha l'obbligo morale e sostanziale di vincere.

Sostanziale perché i risultati degli anticipi le sono stati favorevoli, in tutti i sensi. La quinta piazza rappresentata (al momento) dai cuginetti della Roma in crisi nera può essere sbattuta a distanze siderali e la capolista Juventus (che ha oggi 4 punti di vantaggio rispetto alla banda di Inzaghi) è crollata in casa di un Verona che - ricorsi a parte - ha chiuso una settimana per lei stellare confermandosi in un momento di gran fortuna (altri 2 legni a salvare la porta scaligera): ma, e in casa Lazio lo sanno bene, la fortuna aiuta sempre gli audaci.

Ma il dovere è ancor più morale e non solo per i 4mila laziali che oggi saranno presenti al "Tardini". Il dovere è morale perché la Lazio ha l'obbligo di continuare a far sognare, almeno fin quando si può, i propri tifosi. La propria gente che in questi mesi alla squadra è vicina come mai probabilmente in questi ultimi anni.

Detto dei doveri, andiamo alla realtà. Una realtà fatta di due pezzi importanti squalificati (Radu e soprattutto Milinkovic), di un paio di indisponibili: Lulic, che alla fine inevitabilmente si è fermato e Bastos, anche lui ko. A tutti si aggiunge Correa, che è ancora meglio preservare.

Con 4-5 titolari in meno la Lazio non sarà la solita Lazio: perché Joni non è Lulic, perché Parolo non è Milinkovic e via dicendo.GIERREauto 0220

E qui veniamo al punto, già ampiamente affrontato. La coperta è corta: lo si sa da questa estate, lo si sa da anni. Nel mercato di gennaio NULLA è stato fatto per tentare di riparare le cose eccezion fatta per la "bufala" Giroud (LEGGI La Lazio e la bufala dell"affare" Giroud: il single al supermercato e la delittuosa mancanza di piano B). Anzi: la Lazio è stata capace addirittura di segnare un colpo in uscita. D'accordo, si dirà, si tratta dell'evanescente Berisha: che aggiunto al Badelj di questa estate fanno due giocatori (non campioni, è chiaro) che oggi a Parma - perché anche Cataldi è ancora fermo - avrebbero fatto non comodo. Di più.

Se si rimpiangono Berisha e Badelj vuol dire che i conti proprio non tornano. Nell'ambiente laziale lo sanno tutti tranne la società, a quanto pare. E se contro il Verona (uno 0-0 che ha lasciato rimpianti) nel finale escludendo uno sfiancato Caicedo Inzaghi ha ballato a lungo indeciso se far entrare Parolo (che attaccante non è) o il baby Adekanye, vuol dire che non siamo visionari.

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