novelle gucciniane II ilmamilioCIAMPINO (attualità) - Nel libro dell'autore ciampinese di adozione l'analisi e l'interpretazione dei testi di alcune tra le più belle canzoni del cantautore emiliano

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Lo scrittore beneventano Cristian Liberti, che vive a Ciampino da molti anni, torna con il libro Novelle gucciniane Volume II, self-publishing, 2022, che segue quello che è stato il Volume I pubblicato l’anno precedente.

Questa volta le canzoni – divenute delle novelle – del celebre cantautore emiliano Francesco Guccini, di cui l’autore è un fan da quando era bambino, sono le seguenti: Autogrill, Nella giungla, Canzone per Piero, Scirocco, Amerigo, Le ragazze delle notte, Bisanzio e Quattro stracci.

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La raccolta si apre con una prefazione di Michele Moccia, docente di materie letterarie e critico cinematografico, il quale afferma che la scrittura di Liberti nella sua interpretazione dei testi delle canzoni di Francesco Guccini, diviene un’ipotesi creativa di lettura, ancor prima che di scrittura, che si arricchisce del testo su cui riflette e lo integra in uno scambio continuo e speculare.

I racconti di queste Novelle, Volume I compreso, diventano un’avventura del pensiero, un viaggio in cui avventurarsi nel tentativo di dar voce a un sentimento, a un’emozione.

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Come premessa di ogni novella vi è un’introduzione di Antonio Morreale, biologo in pensione e appassionato di Guccini da ben cinquantatre anni, tanto da scrivere una sorta di esegesi personale delle canzoni del famoso cantautore che divulga assiduamente sulla fan page di Facebook Io Francesco Guccini. Morreale offre al lettore anche un’interessante analisi del testo dal punto di vista linguistico, metrico e musicale.

Già, perché anche le canzoni possono essere delle storie da raccontare; quando si scrive, e questo accade sia per la canzone che per la prosa, si attinge sempre dal proprio vissuto. Le canzoni di Guccini rappresentano delle storie che parlano d’infanzia, di memoria, di ricordo, di passati che diventano presenti.

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Liberti sa cogliere perfettamente tutto ciò e allora ecco che dei personaggi gucciniani reali o immaginari, come ĺngrid Betancourt Pulecio o la ragazza di Autogrill che dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up, vengono “messi in scena” come sul proscenio di un teatro, illuminati da un fascio potente di luce agli occhi del lettore.

Dopo aver letto le Novelle libertiane, si avverte la sensazione di trovarsi in una sorta di commedia umana che non cessa di coinvolgerci, ma anche di farci riflettere. Il lettore ha l’impressione che tutto quanto è stato narrato lo riguardi da vicino e lo riguarderà per sempre, al di là di ogni epoca e situazione contingente. La scrittura di Liberti funge quindi da cornice per personaggi indimenticabili che hanno accompagnato le nostre vite, l’autore è capace di creare con pochi tratti di penna identità, situazioni e atmosfere profondamente reali come lo sono quelle delle canzoni di Guccini, in cui perdersi o ritrovarsi.

Il tutto si chiude con una postfazione di Franco Borsotti, creatore della fan page di Facebook Io Francesco Guccini intitolata al Maestrone, come viene affettuosamente chiamato dai suoi fan. Appassionato delle sue canzoni da più di cinquant’anni, Borsotti gestisce con grande zelo la fan page nata l’8 aprile 2012, il cui nome ricorda l’incipit della canzone Addio di Guccini e che ad oggi conta più di centomila follower da ogni parte d’Italia. Borsotti asserisce che tra le canzoni scelte dall’autore per questo secondo volume, quella che preferisce e ama in assoluto è Amerigo e, a tal proposito, rende partecipe il lettore di un commovente aneddoto, ovvero quando si recò personalmente a far visita a Francesco Guccini.

Fu proprio in quell’occasione che ebbe modo di ascoltare vis-à-vis la genesi di quella che considerava da sempre la “sua” canzone, nonché una tra le più amate dai gucciniani.

Un libro da leggere tutto d’un fiato, in cui la voce narrante fa delle Novelle gucciniane Volume II uno spaccato di vita, dove ogni autore ha apportato il suo prezioso contributo.

Del resto, come afferma il noto scrittore brasiliano Paulo Coelho: “L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni”.

di Flavia Santangeli

Nota – In copertina, “Teodora al Colosseo” (1889), dipinto del ritrattista francese Jean- Joseph Constant, detto Benjamin (1845-1902).

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