GROTTAFERRATA - “Recentemente una delle attività è stata spostata, rendendo ancor peggiore la vista dell’area: a chi è venuta la splendida idea?”

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 L’ingresso della città di Grottaferrata, ovvero Piazza Alcide De Gasperi, è da anni al centro di un dibattito incostante, che spesso viene dimenticato e poi torna improvvisamente alla luce. Qualche anno fa la Giunta di centrosinistra di Gabriele Mori fu promotrice di un Concorso di Idee, frutto della creatività di molti giovani progettisti. Rimase lettera morta. Un po' per mancanza di fondi, un po' per la sussurrata impraticabilità degli interventi in quella zona. Tutti i progetti, così, rimasero sulla carta. Una bella idea e nulla più.

 

 

 Piazza De Gasperi, secondo molti, dovrebbe essere riorganizzata, rifacendo almeno i marciapiedi, riaprendo l’ex Cavallino assegnato (il locale è stato assegnato, ma l’apertura è lentissima), ridando agibilità alla terrazza vicina e spostando in luoghi più opportuni e potenzialmente fruttuosi i chioschi della vendita di bevande ed alimenti.

Nel corso dei mesi, su questo tema, sono giunte varie segnalazioni, per la verità sempre riferite a un singolo caso e quindi tacciabili potenzialmente di intenti millantatori nei confronti del singolo commerciante. Claudio, 46 anni, residente a Grottaferrata da bambino, ha invece voluto inviarci una riflessione più generale, che merita attenzione per il grado di civiltà e lo spunto di riflessione.

“L’ingresso di Grottaferrata non mi pare quello che si possa definire un salotto – esordisce - troppe cose non vanno e troppe stonano: i chioschi,  dove non si è mai compreso come funzioni la normativa sui bagni pubblici  – così come in altre zone della città (chi controlla?) - i marciapiedi, le scale sudice, le piazze, le alberature, la terrazza inagibile, l’ex Cavallino chiuso da troppo tempo per colpa di scellerate scelte politiche e di una burocrazia eternamente lunga… Recentemente ho notato che una delle attività di asporto è stata spostata quasi nel parcheggio a destra entrando in città, rendendo ancor peggiore l’estetica: a chi è venuta la brillante idea?”.

“Questo paese – prosegue - non sarà mai appetibile fino a quando resisterà questo sistema di cose che fa in modo che il ‘biglietto da visita della città’ sia ridotto in questa maniera, buono solo per far sostare le auto. E mai possibile che nessuna amministrazione sia in grado almeno di pensare, con una spesa dopo tutto modica, almeno ad una razionalizzazione dell’area? O a sistemare con piccoli accorgimenti quello che c’è da fare di urgenza, dando ordine e decoro alla piazza? E’ tanto difficile? E’ tanto difficile dare una dignità a Via San Bartolomeo, i cui marciapiedi fanno schifo e compassione? E’ difficile potare gli alberi, tagliare il sottobosco che per tutta l’estate diventa una giungla? E’ questo il modo di presentare una città? Se questo sembra normale, si continui così, ma poi nessuno fiati o si lamenti perché non vengono turisti o il paese è definito da tutti quelli che incontro un ‘posto buono solo per dormire’. Vi ringrazio per l’attenzione, mi si perdoni lo sfogo”.

Sicuramente un contributo fermo, ma interessante, al dibattito, sperando che quest’ultimo prenda corpo.