FRASCATI (politica) - Per Colizza, Crestini, Mastrosanti e Andreotti le vere insidie si celano all'interno delle proprie larghe coalizioni di governo. Le minoranze sono praticamente scomparse

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C'era una volta l'opposizione. Quella che, per intenderci, nel 2014 già dal primo Consiglio comunale diede tanto e tale filo da torcere all'ex sindaco di Frascati Alessandro Spalletta da diventare decisiva mese dopo mese, costellando di trappole e buche piene di acqua un cammino finito poi malissimo.

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Di quella opposizione a Frascati oggi non c'è più traccia e non solo perché chi nel 2014 era in minoranza oggi invece guida Palazzo Marconi, ma anche perché equilibri ed alleanze sotto traccia hanno completamente spostato l'ago della bilancia. Almeno per il momento.

UN PASSO INDIETRO - Prima degli esempi luminosi di Frascati e Grottaferrata, dove in questi primi 3 mesi di governo Roberto Mastrosanti e Luciano Andreotti non hanno trovato - tranne rari casi - uno straccio di opposizione provenienti dai banchi della minoranza dovendo piuttosto guardarsi già da insidie interne alle proprie ampie coalizioni (ne parliamo più sotto), a fornire il modello di quanto accade oggi, sono stati già i Consigli comunali di Marino e ancor più di Rocca di Papa.

petra2011 1Nella città dell'uva il Movimento 5 stelle di Carlo Colizza, a parte subitanee ispirazioni provenienti in particolare dal centrodestra e sempre raramente dallo schieramento opposto (dove l'ex candidata sindaca Eleonora Di Giulio è quasi uscita di scena), nonostante le oggettive difficoltà di governo e le poche azioni finora intraprese continua a passeggiare sul velluto. O meglio: passeggiare sulle macerie lasciate dalle precedenti Amministrazioni. In due parole secche, insomma: calma piatta.

Di Rocca di Papa parliamo praticamente tutti i giorni: alla fine l'Amministrazione Crestini cadrà anzitempo per specifiche incapacità politiche e scarso spessore amministrativo dei propri interpreti, incapaci finanche di dar seguito a sentenze del Consiglio di Stato. Non certo per l'azione di una minoranza che già zoppa di suo (Danilo Romei è di fatto una stampella del sindaco protemporeggiatore) e dilaniata dalla indecente deriva del Partito democratico già uscito ko dalla diaspora operata dall'Articolo 1 Mdp. Risultato: opposizione da post social, niente di più.

UN PASSO IN AVANTI - L'oggi è quello sotto gli occhi di tutti di Frascati e Grottaferrata. Nella città tuscolana l'opposizione è demandata alle iniziative solitarie di Mirko Fiasco (Frascati Futura) e all'ancora timida azione di un Partito democratico uscito male dalle Amministrative di giugno. Il resto è silenzio puro, completo. Gli altri, per posizione dichiarata o per strategia, dormono lunghi sonni. Si procederà così ancora a lungo.

Tanto che la vera opposizione che Mastrosanti si sta già trovando di fronte è quella interna: un'opposizione che, come appunto il caso Rocca di Papa sta dimostrando (LEGGI l'articolo di ieri), sarà sempre più forte col passare dei mesi nell'evidente considerazione che l'alleanza che ha portato il sindaco alla vittoria è ampia e variegata ed i posti di comando e potere da ripartire sempre di meno. Il "caso Posa", che Mastrosanti vorrebbe a quanto pare tenere ancora nel cassetto, appare emblematico.

Chiusura per Grottaferrata. L'unico partito di opposizione oggi si chiama Claudio Bracci, uno di quelli che - insieme ad altri esponenti oggi in ombra - ha portato alla vittoria Luciano Andreotti. Le dichiarazioni al fulmicotone di questa mattina lasciano poco spazio alle interpretazioni (LEGGI l'articolo di oggi).

Della minoranza non si ha alcuna traccia. Niente, zero carbonella.

Legittima la considerazione: ci troviamo di fronte ad una sorta di pacificazione sociale? Tutt'altro: l'impressione è che si trovi di fronte ad un insidioso vuoto di democrazia, certificato anche dal crescente disinteresse dei cittadini alla politica ed alle elezioni. Evidente tentativo di sostituire centri di potere con altri, arroccandoli nelle mani di pochi.

In chiusura: chi sostiene che l'opposizione di questi tempi debba essere "costruttiva" e fatta sui "temi importanti" sta prendendo in giro il proprio elettorato. Perché l'opposizione vera, e lo abbiamo visto in questi ultimi anni in molte realtà locali, è un'altra cosa.