GROTTAFERRATA (attualità) – Le iniziative di tre anni fa già scomparse e dimenticate. Oggi lo scenario è desolante

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Il degrado dimenticato, in una delle zone (potenzialmente) commerciali della città. La zona del mercato coperto (per modo di dire, vista la struttura) di Viale San Nilo e il Piazzale adibito alle fiere hanno in comune lo stesso problema: scritte, frasi e disegni hanno intaccato le mura di perimetrazione, il complesso espositivo e merceologico ed anche i murales realizzati tre anni fa dagli studenti del Liceo Artistico in una giornata di ‘Retake’ che doveva rilanciare l’intera area (leggi), a seguito di svariate segnalazioni (leggi una delle tante), e che si è rivelata solo uno spot. Dimenticato, di passaggio. I vandali, i graffittari di terza categoria che sono tornati sul luogo e hanno continuato ad imbrattare quello che potevano, compreso l’’Ufo’ che ospita le poche attività rimaste. Un luogo perduto, al momento, persino rimosso dall'agenda o dall'interesse dei comitati e della politica, fin quando non ci sarà una nuova bonifica (a spese dei cittadini o di qualche associazione volontaria). Le telecamere che avrebbero dovuto monitorare la zona non funzionano e quindi non sono quel deterrente che forse servirebbe per aiutare almeno di colpire i responsabili dei danni.

“In tanti anni, non è cambiato nulla – afferma un uomo che ha parcheggiato l’auto di fronte il mercato – saranno rimaste imbiancate un mese 'sti muri, dopo neanche un mese subito tornati questi fessi che hanno ricominciato a sporcare. Tanto si fidi: non gliene frega niente a nessuno. Questa è una zona a due metri dall’Abbazia, dovrebbe fungere da volano di un certo commercio. La lasciano così. Tanto anche se la ripuliscono questi tornano, non si preoccupi”.

Eppure i deterrenti tecnologici e i controlli aiuterebbero a fermare lo scempio. Speriamo, al di là della rassegnazione evidente del singolo individuo, che qualcosa di meglio possa accadere in futuro. Questo punto della città è infatti già esteticamente compromesso di suo, imbruttito da un’opera che è stata etichettata in tutti i modi ('Ufo', 'disco volante', 'ciambella', 'water') e che al momento ha una funzione urbanistica indefinita. Guardarlo in questo stato è ancor più deprimente.  

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