GROTTAFERRATA (attualità) - “E’ chiaro che qualche cosa non ha funzionato rispetto alla comunicazione: di questo chiedo scusa. Ma non è accettabile la semplificazione”

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L’Assessore con delega all’integrazione Francesca Rocci torna a parlare dell’argomento Sprar, notato anche l’ampio dibattito che si è scatenato in città riguardo il tema migranti. Lo fa rivendicando il suo lavoro, la delibera approvata, anche con toni di autocritica rispetto all’informazione da parte degli organi comunali.

“Quando un tema importante, come quello dei rifugiati e richiedenti asilo, irrompe nel tessuto sociale del paese – afferma - occorre necessariamente prestare attenzione e mettersi in ascolto. Non vanno alzati muri di contrapposizione, devo essere costruiti i ponti del dialogo. È chiaro che qualche cosa non ha funzionato rispetto alla comunicazione, e di questo chiedo scusa, è pur vero che, i tempi e la velocità dell’informazione hanno subito trasformazioni notevoli attraverso l’uso dei social, che hanno cambiato le modalità di comunicare e purtroppo anche il modo di fare politica”.

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“Non c’è mai stata l’intenzione – prosegue - di fuggire dai confronti, sarebbe bastato non soffermarsi ai titoli della delibera, ma arrivare fino in fondo per comprendere che saranno attivate tutte quelle iniziative di sensibilizzazione e informazioni necessarie ad aprire confronti con i cittadini, le associazioni, le forze politiche e sociali. Come si fa a non essere d’accordo con molte obiezioni sollevate rispetto alla drammaticità del disagio sociale, in cui si trovano molti cittadini di Grottaferrata, ai quali, occorre necessariamente dare risposte. Monitoriamo costantemente il fenomeno, attraverso i servizi sociali, del Comune, che da molti anni, svolge una funzione importante per cercare di ascoltare, capire, e aiutare chi vive in uno stato di bisogno”.

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“Sicuramente non è sufficiente – continua la Rocci - ma abbiamo la consapevolezza che occorre fare di più e meglio. Ciò che non è accettabile, è la semplificazione e il rifiuto di un problema drammatico come quello di chi fugge dai drammi delle guerre, affrontando viaggi terribili mettendo a rischio la propria vita, in cerca di sopravvivenza. Non risolveremo i problemi di chi ha necessità di aiuto nel nostro paese, respingendo chi chiede solo di poter vivere. Dobbiamo fare di più per tutti quelli che vivono in uno stato di disagio e di difficoltà. E’ necessario cambiare punti di vista, occorre vedere quello che può sembrare un problema, in un’ opportunità di riscatto sociale, pretendendo da parte delle autorità governative, attenzioni maggiori rispetto anche ai nostri bisogni sociali”.

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Secondo l’assessore è indispensabile evitare di essere ‘strumenti passivi’, mettendo in campo una progettualità capace di drenare risorse economiche. Grottaferrata, anche avendo un reddito procapite tra i più alti d’Italia, non è un paese ricco – afferma - è un paese di ricchi, e questo deforma la percezione della realtà. E’ difficile creare opportunità di lavoro per i nostri giovani, le risposte a questo problema possono arrivare solo attraverso la riorganizzazione del terzo settore, l’unica area che è riuscita a tenere durante la drammatica crisi che ha investito il paese. 

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“A Grottaferrata – ribadisce - esistono realtà di volontariato e di cooperazione sociale straordinarie che operano nel sostegno al disagio, alla disabilità, e intervengono nell’aiuto dei giovani. Da questo bisogna ripartire, per creare quelle condizioni necessarie, per far si che possiamo intraprendere un percorso che affronti con determinazione tutte quelle problematiche inerenti al sostegno degli ultimi”. E’ fondamentale – secondo questa filosofia di approccio - la costruzione di una rete di solidarietà, che interagisca con i Servizi Sociali per intervenire con immediatezza. Per queste ragioni, si è pensato di dare vita ad una Consulta dei Servizi Sociali, che sarà costituita da Associazioni di Volontariato operative nel territorio comunale senza scopo di lucro, nei Settori socio-assistenziali, educativi-formativi.

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La C.S.S. si prefigge i seguenti obiettivi: favorire lo sviluppo di relazioni organiche e continuative tra le varie organizzazioni e le pubbliche Istituzioni, ai fini della conoscenza reciproca; favorire una lettura costante, puntuale e precisa, delle problematiche sociali, con l’obiettivo, di una vigilanza ai fini informativi e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica; sensibilizzare e stimolare, sulla base di dati oggettivi, i soggetti pubblici e la cittadinanza, su problematiche sociali emergenti; proporre occasioni di riflessione, confronto, arricchimento reciproco con l’obiettivo di predisporre progetti comuni, incontri formativi,e coordinamento dei vari interventi da realizzare sul territorio, onde evitare la dispersione di risorse, proiettando l’azione congiunta sull’efficacia degli interventi; formulare proposte al Comune, elaborate in progetti specifici, compatibili con i ruoli istituzionali, le risorse disponibili e la programmazione dell’Amministrazione Comunale; collaborare all’istituzione e al funzionamento di un’apposito sportello informativo, al fine di divulgare obiettivi, iniziative, programmi ed organizzazione interna di ogni singolo Organismo.

La consulta si occuperà quindi di portare a conoscenza in seno alla Consulta i programmi di ogni singolo soggetto partecipante, al fine di consentirne l’esame e la valutazione ai fini dell’elargizione di contributi comunali; ciò al fine di evitare inutili sovrapposizioni di attività e d’iniziative d’interesse comune, diversificando e quantificando in modo congruo i contributi medesimi. Saranno inoltre immessi nel contesto progetti legati alle diverse finalità del volontariato e la realizzazione della Carta dei servizi. “Tutti coloro che possono essere interessati per un progetto di costruzione della consulta – conclude la Rocci -sono invitati a contattare gli uffici dei servizi sociali lasciando i propri recapiti per essere ricontattati”.