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- Scritto da Luca Priori
Marino (attualità) - Ritorna la polemica tra le forze politiche
Quando sembrava essere calata l’attenzione sul problema pubblica illuminazione notturna nel centro storico, il centro sinistra ha di nuovo acceso i riflettori su questa assai sentita questione, di cui nei giorni scorsi si era interessato anche il Movimento Civiltà Democratici minacciando addirittura manifestazioni cittadine in piazza (leggi Marino, Prinzi (MCD): “Luci ancora spente, ora scendiamo in piazza per protestare”). Il tandem composto dai consiglieri comunali Eleonora Di Giulio ed Enrico Iozzi ha scagliato una combo interrogazione – mozione ad hoc per affrontare la vicenda.
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Nell’interrogazione a firma Enrico Iozzi si legge: “ Considera che il Comune di Marino ha aderito a suo tempo alla convenzione Consip Servizio luce 2 per la gestione della pubblica illuminazione; preso atto che la ditta che ha in gestione detto servizio è la Citelum; visto che da molte settimane vi sono delle interruzioni del servizio di pubblica illuminazione lasciando al buio alcune zone del Centro Storico ed in particolare Corso Trieste, Via Garibaldi, Piazza Garibaldi e Corso Vittoria Colonna che invece vengono illuminate di giorno; visto che dette interruzioni creano evidenti disagi, al commercio ed aumenta la sensazione di potenziali pericoli e di paura alla popolazione; si chiede di sapere se l’assessore è a conoscenza dei motivi che causano detti disservizi e se si è proceduto ad eventuali sanzioni nei confronti della ditta Citelum per i sopradetti disservizi”.
Il consigliere Eleonora Di Giulio ha rincarato la dose protocollando una mozione: “Premesso che il Centro storico di Marino ed il corso principale sono da considerare tra i biglietti da visita della nostra comunità; considerato che tra le caratteristiche peculiari vi deve essere anche un decoro visivo; considerato che purtroppo negli anni è andato via via aumentando un progressivo degrado della qualità visiva e vivibilità del centro storico; considerato che questo degrado è dovuto ad esempio alla presenza di residui di fili e cavi elettrici sulle facciate dei palazzi, antenne e parabole a vista, vecchie insegne di negozi dismessi da tempo, impianti di segnalazione ormai da considerare archeologia industriale; considerato quindi necessario, pur a fronte della complessità del vivere urbano, garantire la qualità e la vivibilità in particolare nel Centro storico, con interventi concreti mirati all’eliminazione di tutte le cause di scadimento dell’immagine della città; ritenuto necessario quindi varare un piano dettagliato con regole certe per garantire la qualità visiva del nostro Centro storico, instaurando positivi e fattivi rapporti con i proprietari degli immobili; tutto ciò premesso il consiglio comunale invita il sindaco a promuovere la costituzione di una unità operativa ad hoc, trasversale tra i vari uffici competenti, per i miglioramento della qualità visiva urbana, con l’utilizzo di personale dipendente dell’amministrazione comunale e della Multiservizi, anche con il coinvolgimento dell’Istituti scolastici; a studiare forme di coinvolgimento con i soggetti privati per la tutela e la manutenzione degli spazi di loro proprietà; alla elaborazione di uno specifico regolamento o direttiva ad hoc che disciplini le modalità di rimozione di tali situazioni ogni qual volta se ne verifichino le condizioni”.
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