CIAMPINO (attualità) - Organizzato il 2 Dicembre presso la sala Nenni
ilmamilio.it - comunicato stampa
Si è svolto il 2 dicembre a Ciampino un workshop sugli aspetti psicologici, legali e patrimoniali che la coppia deve affrontare al momento della rottura. È il primo di una serie di incontri dedicati alla famiglia.
Un workshop a 360 gradi i cui relatori hanno saputo fornire informazioni di carattere psicologico, legale e patrimoniale attraverso un utile taglio pratico.
Parliamo del convegno “Crisi coniugale, come sopravvivere”, svoltosi il 2 dicembre nella sala consiliare Pietro Nenni del Comune di Ciampino.
“Un evento – ha affermato l’avvocato Roberto Pasquali, ideatore dell’incontro con la collega Paola Natali – scaturito dalla quotidiana attività professionale durante la quale abbiamo molto spesso a che fare con crisi coniugali in cui a farne le spese sono soprattutto i figli”. Ma quali sono i numeri di questa crisi? Gli ultimi dati Istat raccontano che nel 2015 l’instabilità coniugale ha risentito degli effetti delle variazioni normative. In particolare, l’introduzione del “divorzio breve” ha fatto registrare un consistente aumento del numero di divorzi che ammontano a 82.469 (+57% sul 2014), mentre è più contenuto quello delle separazioni, pari a 91.706 (+2,7% rispetto al 2014).
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La crisi, però, non è un evento del tutto negativo perché indica una transizione che può essere anche opportunità di crescita. Ad affermarlo è stata la psicoterapeuta Daniela Olivieri di Vivere Impresa no profit – associazione che ha contribuito all’organizzazione del convegno – che ha focalizzato il suo intervento sui quattro motivi principali che causano crisi profonde e destabilizzanti. “Questi motivi – ha spiegato la dottoressa Olivieri – sono la presenza di famiglie d’origine che interferiscono eccessivamente con il ménage della coppia; la rottura del patto implicito su cui ogni coppia basa il proprio rapporto, come il divieto di tradimento; eventi della vita che superano la soglia di sopportabilità o che siano imprevisti, come la nascita di un figlio affetto da invalidità; l’evoluzione di un solo partner”.
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In questi casi può essere utile la terapia di coppia se I coniugi non riescono a rimettersi in piedi da soli o se, peggio ancora, entrano in una posizione di stallo, incapaci di andare avanti o tornare indietro. Un aspetto importante nel periodo di crisi lo assume, accanto allo psicologo, il mediatore familiare che promuove una cultura della separazione non conflittuale.
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“L’obiettivo della mediazione – ha affermato l’avvocato Alessandra Castaldo – è aiutare la coppia, separata o in via di separazione, a trovare un accordo soddisfacente per sé e i propri figli affinché entrambi i coniugi possano esercitare la comune responsabilità genitoriale. Si tratta quindi di un percorso volontario, effettuato all’interno di un ambiente confidenziale e collaborativo, che crea un clima non antagonistico diverso da quello giudiziario dove predomina la lotta per vincere ad ogni costo”.
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Non sempre la mediazione è possibile. Separazione e divorzio arrivano così nelle aule giudiziarie. Ad analizzare gli aspetti processuali della coppia in crisi è stata Paola Natali che ha sottolineato come “la maggior parte delle separazioni e dei divorzi presenta un alto tasso di conflittualità che molto spesso ricade purtroppo sui figli”. Lo stesso avvocato Natali, inoltre, ha annunciato che “il workshop sulla crisi coniugale è stato il primo di una serie di convegni dedicati alla famiglia. A questo ne seguiranno degli altri in cui verranno analizzate altre problematiche che coinvolgono il contesto familiare”.
Da non sottovalutare, nella crisi familiare, i risvolti penali che sono stati analizzati da Roberto Pasquali. “Tra I diversi aspetti – ha affermato l’avvocato – ce ne sono due molto attuali perché legati al tema del femminicidio. Si tratta della violenza sessuale e dello stalking che prevedono condanne molto pesanti a carico di chi pone in essere tali comportamenti”.
Il convegno ha avuto anche un taglio pratico grazie ai diversi esempi, pescati dalla cronaca quotidiana, portati dai relatori. Il più interessante è stato senza dubbio quello di Cristina Nasini, avvocato di Vivere Impresa no profit, intervenuta sulla gestione patrimoniale e finanziaria al momento della rottura del rapporto coniugale. Dopo aver illustrato la differenza tra separazione e comunione dei beni, l’avvocato ha parlato dell’assegno di mantenimento, una somma che il giudice può decidere di dare al coniuge più debole in aggiunta agli alimenti. “In una recente pronuncia della Cassazione – ha spiegato Nasini – i giudici hanno dato un significato del tutto nuovo all’assegno di mantenimento rispetto al quale dovrà essere preso in considerazione non più lo stile di vita, ma l’autosufficienza economica. In base a questa pronuncia, Veronica Lario dovrà restituire a Silvio Berlusconi circa 46 milioni di euro”.
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