GROTTAFERRATA (politica) - Le considerazioni sul consiglio comunale del 30 Novembre

ilmamilio.it - comunicato stampa

"I fatti li abbiamo già raccontati nel precedente articolo, le proposte di delibera de La Città al Governo di modifica dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale, sono state presentate due mesi fa.

Due mesi è un tempo abbondante per condividere, criticare, discutere, integrare e arricchire una proposta (presentata da chicchessia), ma no, nessun segnale da parte di nessuno, soprattutto da parte delle altre forze di minoranza che, mancando di correttezza verso l’autonomia di proposizione che hanno le forze diverse, hanno negato il loro contributo.

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A pochissimi giorni dalla convocazione del consiglio infatti, ecco un bel blitz in conferenza capigruppo: PD, Paolucci e M5S si presentano con un testo di ordine del giorno, proprio relativo alle modifiche di Statuto e Regolamento, già scritto e firmato e di cui il M5S millanta una richiesta di “condivisione” a La Città al Governo che non c’è mai stata. Condivisione?! Forse meglio parlare di profonda contraddizione rispetto alle posizioni assunte durante la precedente consiliatura.

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Ci pare evidente che si sia trattato semplicemente della volontà di affossare una proposta concreta, solo perché non si è stati i proponenti! Interpretare una legittima iniziativa come protagonismo è proprio la voglia di protagonismo che artatamente viene poi rinfacciata agli altri.

Insomma, dopo il precedente consiglio comunale, in cui le proposte concrete de La Città al Governo sull’adesione all’associazione “Avviso Pubblico” per la legalità e l’antimafia e, soprattutto, sul contrasto agli effetti della famigerata delibera 41, sono passate dopo alcuni goffi tentativi di parte della maggioranza e parte della minoranza (PD e M5S) di ostacolarle, proprio le forze politiche di minoranza, in particolare il M5S, hanno preso le misure e si sono mosse in anticipo.

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Complimenti! Questo è il senso di responsabilità verso la nostra città, complimenti!

Non solo, questo scorretto comportamento viene poi giustificato e glorificato con demagogia, rappresentando che le modifiche epocali che avrebbe in mente il M5S (attendiamo di sapere quali siano) sarebbero fondamentali per il futuro della città e dovranno essere affrontate in un lungo dibattito tra tutte le forze politiche, a favore del bene supremo della nostra comunità. Tra l’altro ci domandiamo quali siano i cittadini ansiosi che ci sia questo salvifico intervento di modernizzazione prospettato (sempre senza proposte concrete) dal M5S, mentre in città si discute e i cittadini vogliono risposte sullo SPRAR, sul trattamento dei nuclei abusivi, sul futuro del Traiano, sul problema degli edifici scolastici e sui progetti presentati dal sindaco per il futuro.

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Ma aver ottenuto la vanificazione di una proposta forse non esaustiva ma concreta e dagli effetti democratici immediati non gli è bastato, hanno ritenuto di aggiungere il dileggio verso la proposta de La Città al Governo, cercando di ridicolizzarla. Le clausole proposte in merito al comportamento dei consiglieri, inoltre, servivano per evitare che in futuro potesse di nuovo accadere che l’istituzione venisse calpestata come avvenuto durante la sindacatura Fontana.

Il M5S ha condotto un’iniziativa che ha fatto perdere un’occasione a tutto il consiglio comunale. Un M5S a Grottaferrata ben diverso, e peggiorato, rispetto a un anno fa. Peggiorato nei comportamenti, negli intenti, nella concretezza e nella preparazione.

La proposta de La Città al Governo, se accolta, avrebbe consentito di risanare immediatamente gli effetti di quello che loro stessi hanno definito “uno schiaffo alla democrazia”, un primo tassello concreto che non avrebbe impedito successive riforme.

Se la reale intenzione e il fine ultimo delle rispettive azioni è il bene della politica e quindi dei cittadini, non si dovrebbe perdere tempo a scavalcare, pretestuosamente, il lavoro degli altri, ci si dovrebbe attivare subito e contribuire a produrre, intanto, dei primi risultati concreti.

Oppure si vogliono impegnare il consiglio e le commissioni in lunghe e sterili discussioni, anche su argomenti di scarsa rilevanza, per evitare di occuparsi dei problemi reali? È proprio così che si blocca il consiglio comunale!

La Città al Governo non ci sta! E per questo siamo lasciati soli.

Sembra inutile far comprendere la legittimità e la correttezza delle azioni politiche e le più elementari regole di rispetto e serena convivenza, seppur nelle distinte proposte politiche, e quanto sia grave e dannoso ignorarle.

Ma non sarebbe meglio che le forze politiche, invece di continuare a pensare ad alchimie e intrugli con annunci e proclami, comincino a prendere atto dell’insofferenza della gente dando inizio ad una nuova fase di etica politica?

Il consenso, ormai ridotto ad una figura a rischio estinzione, di certo cosi non si riconquista.

 

Il lettore potrà rendersi conto da solo dei vuoti contenuti della proposta deliberata in consiglio (votata da tutti tranne da La Città al Governo), leggendo la stessa e gli emendamenti approvati:

proposta M5S

proposta M5S emendata in CC"