CASTELLI ROMANI (attualità) – Tante le proteste a Rocca di Papa e Rocca Priora per la gestione delle ore successive alle precipitazioni: annunciate interrogazioni

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I piani antineve nei Castelli romani hanno funzionato? A sentire e leggere le vibranti proteste di centinaia di cittadini tra Rocca di Papa e Rocca Priora si direbbe proprio di no. Diversa l’opinione dei vari amministratori locali. Ma non poteva essere altrimenti. 

“Rocca di Papa bloccata dalla neve e dal gelo – affermano da Fratelli d’Italia in una nota apparsa sulla pagina facebook del partito - chiediamo sicurezza in situazioni come questa in cui c'era allerta meteo per la giornata di ieri quindi era prevedibile da giorni che si verificasse la forte nevicata. Ad oggi (questa mattina ndr) i vicoli del centro e le strade dei Campi d'Annibale rimangono pressoché impraticabili. Arrivare nelle scuole del paese è pericoloso per via del ghiaccio. Un ringraziamento, invece, alla protezione civile che vigilava già dal mattino”. E’ stato il sole delle ore più calde, oggi, a migliorare le condizioni generali, sopratutto nelle zone più esposte al tepore. Vivaro, centro storico e Campi d’Annibale: ovunque sono arrivate segnalazioni e arrabbiature che non hanno mai scalfito, comunque, i corpi di Protezione Civile, i quali si sono messi sulle spalle il peso di 17mila abitanti e di un territorio di non facile monitoraggio con uomini e mezzi contati. L’impressione è che serva altro, per migliorare la gestione dell’immediato. Nel prossimo consiglio comunale utile si spera che la vicenda sia dibattuta. Solo dal confronto è possibile risolvere ogni criticità.

 

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A Rocca Priora, sede della Comunità Montana (e quindi ancora più esposta alle critiche), ci sono stati problemi analoghi, anche se da queste parti la tensione è sembrata molto più palpabile e i disagi forse maggiori (leggi Rocca Priora, il paese sede della Comunità Montana dove la neve crea polemiche. “Pensa se stavamo sull’Appennino...”. La difesa di Fatelli ).

Si torna alla domanda originale: i piani antineve, dunque, hanno funzionato o no? Ovviamente i pareri non possono che essere discordanti a seconda delle esperienze personali. “Come per tutte le nevicate di una certa entità, sembra di essere in un paese del meridione dove la neve non si aspetta mai – afferma un residente di Rocca di Papa– e dobbiamo dire grazie ai volontari della Protezione civile e al sole. Troppi pezzi di paese rimangono ghiacciati e pericolosi. Continuare così non si può. Tutte le volte è la stessa identica storia. Siamo paesi ‘montani’ per modo di dire, ma in realtà non sembra proprio. Il 2012 (anno di una storica nevicata che mise in crisi tutto il territorio castellano ndr) non ha insegnato nulla”.

A questo punto sembra essere necessario un potenziamento delle strategie, mezzi in più, individuare formule di partecipazione con le popolazioni locali (ad esempio la distribuzione dei sacchetti del sale nelle abitazioni, individuando con precisione possessori e quantità, in modo tale, al momento dell’allerta, da compiere un’azione preventiva nelle stradine, i vicoli e le zone meno accessibili nelle prime 24-48 ore). Pratiche, nella sostanza, che abbiano la facoltà di alleggerire la pressione sui nobili volontari e sul lavoro di tutti coloro che sono preposti alla sicurezza dei luoghi.

Camminare sulle lastre di ghiaccio, con pericoli enormi per la propria incolumità, in posto ancora molto abitati dagli anziani, è un rischio da scongiurare sempre. Nel 2017, con una nevicata di tre ore, è successo ancora. Speriamo che l'ennesima esperienza proponga una riflessione.

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