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GROTTAFERRATA (politica) - Dopo l'ex sindaco solo figuracce per uno schieramento che negli ultimi 12 anni non ha più saputo governare stabilimente e che dopo Fontana è ridotto in frantumi
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Qualcuno ha visto il centrodestra di Grottaferrata? Qualcuno ha visto i responsabili di Lega (Mariotti), Fratelli d'Italia (Masi), Forza Italia (bo) e "forze affini"?
Nessuno, credo.
Se, come si sa, il fine giustifica i mezzi, è inevitabile chiedersi quali siano i mezzi "corazzati" che l'impalpabile centrodestra grottaferratese intende schierare in campo alle prossime elezioni comunali.
L'ultima volta del centrodestra alla guida della città fu con Giampiero Fontana (che ora dice di volerci riprovare) e fu un disastro.
Un disastro così disastroso che del centrodestra di Grottaferrata sono rimaste solo le macerie.
Dunque: quale la coalizione? Quale il possibile candiato sindaco? Mentre le altre forze in lizza si sono già organizzate (alcuni alla maleppeggio, va detto - LEGGI (Machiavelli) - Grottaferrata | Se Consoli lancia l'amo e il PD abbocca col botto), in casa di un centrodestra che non si sa manco se una casa ce l'ha tutto tace.
Uno schieramento mai così mal messo in una città che, da sempre, ha mostrato di avere i numeri per far governare il centrodestra.
Ci vorrebbe, insomma, un Mauro Ghelfi. L'ultimo grande sindaco di centrodestra capace di vincere e rivincere e di governare. Parliamo di storie vecchie anni luce, ormai. Tutti coloro che si sono poi presentati, in varie forme, sotto le insegne del centrodestra, dopo Ghelfi hanno raccolto sono figuracce. E l'andazzo attuale sembra quello degli ultimi 12 anni, con particolare riferimento alla diaspora assoluta del 2017.
O c'è un coniglio nel cilindro che non conosciamo? Chi riesce a metterli insieme?
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