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- Scritto da Marco Caroni
FRASCATI (attualità) - Da due mesi il comprensorio è alle prese con distacchi e disagi idrici diffusi: nessuna azione comune, nessuna voce grossa. Oggi che il gestore minaccia i romani il caso diventa nazionale
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Lascia basiti la nota di Acea di oggi con la quale il gestore del servizio idrico di Roma e della sua provincia "minaccia" di imporre "rigide turnazioni" a 1,5 milioni di romani (LEGGI l'articolo di oggi).
Una nota che, una volta per tutte, smaschera Acea: fino ad oggi mai il gestore si era posto il problema di "imporre rigidi turnazioni" ai 300mila cittadini dei Castelli romani e a tutti gli altri residenti della provincia per i quali, da ormai 2 mesi, la realtà è quella di frequenti distacchi della fornitura idrica, di una costante danza della pioggia e di un'emergenza dai contorni ancora molto oscuri.
Quando il 23 maggio scorso Acea comunicò la drammatica estate alla quale si andava incontro, ben si era guardata dall'entrare nel dettaglio di quale fosse la reale situazione di Roma (LEGGI l'articolo del 23 maggio). Tanto che l'intero territorio della Capitale nella mappa delle criticità (mappa che per prima la nostra testata ha diffuso) è stato colorato con "giallo a strisce" che dice tutto e nulla. A seconda dell'opportunità, pare di capire oggi.
Quando il 4 giugno scorso proprio ilmamilio.it scrisse che l'emergenza acqua dell'estate 2017 avrebbe riguardato ben oltre 1 milione di residenti della provincia, su tutti quelli dei Castelli romani, nessuno si stracciò le vesti (LEGGI l'articolo del 4 giugno). Tanto che, soprattutto per la miseria delle beghe politiche di bassissima lega e della frammentazione amministrativa, nessuna azione forte è stata mai nelle scorse settimane intrapresa nei confronti di Acea - al di là delle richieste di aumento di prelievo dal Pertuso -, nessuna alzata di scudi. Ognuno anzi ha badato ad andare per conto proprio: Marino si è subito definita autosufficiente sul piano idrico, Lanuvio nei giorni scorsi ha fatto la voce grossa con Acea, Rocca di Papa, Frascati e diversi altri comuni hanno ben pensato di presentarsi di fronte al colosso Acea con la "forza" della propria piccola voce.
Ormai è sicuro, lo spettro della turnazione per i romani - evidentemente fino ad oggi considerati cittadini privilegiati dal momento che nessuno ne ha messo in discussione il diritto ad un servizio idrico decente - smaschera Acea che, parlano i fatti, deve considerare per forza di cose i cittadini dei Castelli romani cittadini di serie B.
Oggi che Acea minaccia i romani, il caso diventa nazionale. Semplicemente vergognoso.
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