Ciampino | Un Ecomuseo per restituire ai cittadini l’ex d’AC: partecipazione e sostenibilità al centro del progetto. L’Amministrazione rivedrà i suoi piani?
Pubblicato: Martedì, 18 Maggio 2021 - Federico Smacchiilmamilio.it - contenuto esclusivo
Un Ecomuseo è un luogo di partecipazione, uno spazio sociale dove raccogliere le testimonianze storiche e culturali di uno specifico territorio, per ridargli identità. Un centro dove le idee e le iniziative trovano terreno fertile, sconfinando le mura del museo tradizionale per coinvolgere la comunità, dando valore a quel patrimonio unico e diverso per ogni città, degno di tutela e di attenzione.
Un Ecomuseo per restituire ai cittadini l’ex Galleria d’arte contemporanea.
L’ex d’AC diverrebbe così un punto di riferimento, non solo uno spazio espositivo come la parola “museo” può lasciare intendere, bensì uno spazio autogestito dagli stessi cittadini, faro per tutte quelle iniziative dal basso che finora hanno sopperito alla mancanza di luoghi della cultura.
Un modus operandi ampiamente diffuso in Italia, da nord a sud, con centinaia di esperienze documentate e perfino un documento unico: il Manifesto strategico degli ecomusei italiani.
L’idea ha un grande potenziale, basta leggere il dettagliato progetto redatto dalle associazioni per rendersene conto. Valorizzare il patrimonio archeologico, diffondere la memoria storica dei maggiori luoghi d’interesse, promuovere attività culturali e ricreative, contrastare la frammentazione sociale di una Ciampino divenuta negli anni città-dormitorio.
Sono solo alcuni degli obiettivi presentati e la natura aperta dell’iniziativa, che mira a coinvolgere il più possibile i cittadini, apre a scenari inediti di collaborazione tra privati e associazioni del terzo settore, senza chiudere le porte alla partecipazione dell’amministrazione pubblica.
Ma c’è un però. Nelle scorse settimane una delibera di giunta (la n.26 del 7 aprile) ha rivelato che i piani dell’Amministrazione sono tutt’altri. Si sarebbe infatti proceduto a un accordo con degli investitori privati, cui verranno concessi gli spazi dell’ex Cantina Sociale per far posto a servizi di vario genere, non certo incentrati sul coinvolgimento dei cittadini e la valorizzazione del territorio.
Una mossa che ha spinto le associazioni a proporre una gestione alternativa, quella di un Ecomuseo, con una finalità sociale incentrata sulle persone, fuori dalla logica del profitto economico nonostante la valorizzazione culturale, si sa, sia in grado di portare benefici anche sotto quell’aspetto.
L’Amministrazione dovrà quindi decidere, tirare avanti con l’affidamento ai privati o fare dietrofront. Lecito immaginare anche una soluzione ibrida, ripensando gli accordi presi per dare spazio alle iniziative popolari, facendo convivere le due cose, ma staremo a vedere.
Per il momento non possiamo fare altro che apprezzare l’idea, che merita di concretizzarsi, e che potrebbe essere un ottimo esempio per i vicini Castelli romani, che in molti casi vivono la stessa carenza di spazi dedicati alla cultura e all’aggregazione.
Progetto sottoscritto da Officine Civiche APS, Anpi Ciampino, Comitato Attivo per la Biblioteca (CAB), Ciampino Bene Comune, La Casa delle Culture, La Vita Nova e Gruppo Bottegasgas, Legambiente Appia Sud, Mono Lithe, Nonna Roma, Orizzonte APS.