FRASCATI (attualità) - In questi giorni è stato finalmente aperto il cantiere per rifare il manufatto danneggiato 7 anni e mezzo fa

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Da un lettore, che si firma, riceviamo e pubblichiamo.

"Caro direttore,

da 2 giorni ormai è stato aperto il tanto atteso cantiere sulla via Tuscolana per rifare il cavalcavia che, come tutti noi residenti della zona ricordiamo, fu gravemente danneggiato il 14 luglio 2015. Ovvero 7 anni e mezzo fa.

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Il "gravemente" non lo diciamo noi, ce lo dissero subito perché, come sappiamo, il cavalcavia venne puntellato e ne venne impedita la circolazione stradale sulla parte più estrema. Ovvero se ne ridusse la carreggiata ad una sola corsia.

Tutto questo è stato così per 7 anni e mezzo.

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Ebbene, 7 anni e mezzo dopo, francamente e con la massima sincerità, non mi sento di dover ringraziare nessuno per i lavori ora finalmente il corso. Eppure ho letto di comunicazioni dal Comune nelle quali ci si incensa e ci si ringrazia a vicenda, rimpallando i "grazie" tra amministrazione di Frascati e Città metropolitana. Ma esattamente ringraziare per cosa?

E' forse un merito aver provveduto - dopo 7 anni e mezzo, 7 anni a mezzo - a mettere in sicurezza un'opera stradale così importante?freeTime1 ilmamilio

Neanche il crollo del ponte Morandi è stato capace di accelerare un iter terribilmente lento. Uno scandalo. Altro che ringraziamenti.

Voglio fare due domande alle quali magari qualcuno mi saprà rispondere, magari uno di quelli che è stato ringraziato con tanta dolcezza in questi giorni:

1. Chi ha pagato i lavori? Ricordo che il camion responsabile del danno venne rintracciato. Ha pagato l'assicurazione oppure abbiamo pagato noi cittadini?

2. Questi lavori non potevano essere fatti in estate quando c'era meno gente e i disagi sarebbero stati minori? Chiedo per un amico, sa, caro direttore: perché magari tra i tanti ringraziamenti ci poteva scappare anche un semplice "scusate per il ritardo e per i disagi".

Saluti".

 

 

divorzio ilmamilioROMA (attualità) - Un momento molto delicato nelle vite di tante persone: qualche consiglio per separarsi

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La legge italiana prevede due modalità per divorziare: si può effettuare un ricorso a domanda congiunta oppure procedere con un divorzio di tipo giudiziale. Il primo caso è sempre il più consigliabile, perché consente di archiviare la pratica in maniera decisamente più semplice e rapida. Tuttavia, quando si arriva a decidere di prendere strade diverse non è raro che ci sia una significativa conflittualità fra i coniugi, e può accadere che questi non riescano a trovare un accordo sulle condizioni di divorzio. In questi casi, la via contenziosa appare l’unica percorribile. Andiamo allora a vedere in cosa consiste, in quali fasi si articola e soprattutto quanto può essere impegnativa a livello di tempistiche ed energie da investire.

Come fare domanda di divorzio

In primo luogo, bisogna ricordare che con il c.d. “divorzio breve” è diminuito il tempo obbligatorio da far trascorrere fra separazione e divorzio. Fino al 2015, infatti, la domanda di divorzio poteva essere presentata solo tre anni dopo la separazione. Ora invece sono sufficienti 6 mesi dalla separazione consensuale e 1 anno dalla separazione giudiziale, con il termine di 1 anno decorrente dal momento della comparizione dei due coniugi al cospetto del Presidente del Tribunale.

Diversamente da quanto avviene nel divorzio consensuale, nel procedimento giudiziale è solo uno dei due coniugi a presentare la domanda di divorzio, con il supporto di un avvocato. Il legale si occupa di redigere il ricorso che deve contenere l’illustrazione dei fatti e gli elementi di diritto a supporto delle richieste presentate. Insieme alla domanda da consegnare al tribunale si devono allegare i seguenti documenti:

  • copia dell’atto di matrimonio e della sentenza di separazione;
  • certificato di residenza;
  • stato di famiglia;
  • dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni.

Il ricorso deve essere molto dettagliato e contenere tutte le richieste del coniuge sia per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali (assegnazione della casa coniugale, assegno divorzile ecc.) che per quanto riguarda questioni complesse come l’affidamento e il mantenimento dei figli. In questa fase, è fondamentale affidarsi a un professionista esperto in grado di valutare con obiettività quali richieste potranno effettivamente essere accolte dal giudice e quali sono invece troppo pretenziose. Per questo motivo, si consiglia sempre di scegliere un avvocato specializzato in materia di divorzio che sappia illustrare in maniera specifica quali sono le reali possibilità di successo in base alle proprie richieste.

Una volta che il ricorso è stato depositato in tribunale, viene fissata la data dell’udienza di comparizione delle parti in tribunale e il termine entro il quale l’altro coniuge deve ricevere notifica del ricorso, per consentirgli di avere tempo per redigere l’eventuale memoria difensiva. Anche quest’ultima costituisce un documento ufficiale redatto da un avvocato, e le successive fasi del divorzio si articoleranno proprio a partire dal ricorso e dalla memoria difensiva.

La prima udienza: i provvedimenti provvisori e urgenti

I due coniugi sono chiamati a presentarsi alla prima udienza, chiamata udienza presidenziale, insieme ai rispettivi avvocati. Il primo step è il tentativo di conciliazione da parte del Presidente del Tribunale, se questo fallisce vengono emessi i cosiddetti provvedimenti provvisori e urgenti. Come suggerisce il nome stesso, questi riguardano appunto le questioni più urgenti relative allo scioglimento del matrimonio: l’affidamento dei figli, il mantenimento del coniuge economicamente più debole e così via.

Questi provvedimenti vengono stabiliti a seguito di una valutazione dei documenti ufficiali (ricorso e memoria difensiva) al fine di individuare un quadro generale della situazione personale e patrimoniale dei coniugi. Ad ogni modo, si potrà tornare in futuro su queste decisioni in quanto le scelte definitive saranno ufficializzate soltanto dalla sentenza di divorzio. Su richiesta delle parti, in questa fase si può emettere una sentenza parziale di divorzio per sciogliere ufficialmente il matrimonio e far sì che i coniugi riacquistino lo stato libero.

La fase istruttoria

La fase successiva è quella istruttoria, con la nomina di un Giudice che avrà il compito di seguire la causa fino alla sentenza definitiva. Si tratta della fase più complessa che di fatto può allungare di molto le tempistiche del divorzio, dato che il Giudice può predisporre indagini anche molto approfondite per accertare le reali condizioni economiche e patrimoniali della coppia. La conclusione si ha con la sentenza di divorzio, che provoca ufficialmente la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Questa stabilisce tutte le condizioni del divorzio per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali e personali, inoltre vengono meno doveri (assistenza morale e materiale, coabitazione ecc.) e diritti (come i diritti ereditari). Le condizioni del divorzio possono tuttavia essere modificate in caso di giustificati motivi, per farlo si deposita un ricorso indicando le condizioni da modificare con le relative giustificazioni.

I tempi del divorzio

Una stima precisa dei tempi del divorzio giudiziale non è possibile, in quanto molto dipende dal livello di conflittualità fra i due coniugi. Sicuramente il procedimento è molto più lungo e impegnativo rispetto a quello di un divorzio congiunto, una causa può infatti durare anche 2 o 3 anni.

ping pong ciampino4 ilmamilioCIAMPINO (tennis tavolo) - La disciplina prende piede anche nella città aeroportuale

ilmamilio.it - nota stampa

In scena, nelle palestre della Scuola Umberto Nobile di cia Mura dei Francesi, le Qualificazioni regionali ai Campionati italiani di Categoria di tennistavolo. Si è appena concluso il primo dei tre weekend che porteranno in città il tennistavolo di tutto il Lazio. Ottimamente organizzata dall’Associazione Futura94 Ciampino, la kermesse si è aperta sabato mattina con il torneo Ciampingpong, aperto a tutti i concittadini, e con la visita della sindaca Emanuela Colella, che insieme al consigliere delegato allo Sport Emilio Biondi si è intrattenuta con il presidente di Futura94 Filippo Sciarrone e con il presidente del Comitato regionale FITeT Lazio Andrea Pizzi per la durata delle fasi finali e per la premiazione.

A seguire il torneo VI Categoria maschile, vinto in una finale a sorpresa dalla testa di serie numero 6 Alessandro Capotosti (AS Roma TT) sulla testa di serie numero 23 Francesco Amorosino (Roma Ping Pong). Semifinalisti e terzi classificati il giovanissimo Vittorio Mastroberardino (CRAL Comune di Roma) e l’altra sorpresa del torneo Gabriele Spagnoli (Roma Ping Pong). Più in linea con il pronostico il torneo V Categoria maschile, disputato Domenica mattina alla presenza del presidente del Consiglio comunale Mauro Testa, da sempre grande amico del Tennistavolo.

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Su tutti il favorito Lorenzo Comini (CRAL Comune di Roma), che perde nel suo cammino un solo set contro il finalista Arcangelo Buono (King Pong). Terzi Claudio Cameo (Roma Ping Pong) e Fabrizio De Biasi (Eureka). Chiude il fine settimana, e il primo step del Mese del Tennistavolo di Ciampino, il torneo IV Categoria maschile, appannaggio di Rosario Troilo (Castello), che regola in tre set l’altro finalista Ivan Riggi (King Pong). Sul podio anche i terzi classificati Andrea Masserato (Roma12) e Giulio Pupillo (CRAL Comune di Roma).

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150 partecipanti, quartetto arbitrale (Laura Conti, Angelo Mazzone, Leonardo Vilona e Maurizio Pencelli) impeccabile, gestione della gara senza sbavature da parte dell’ASD Futura 94 Ciampino, che da appuntamento agli appassionati per Martedì Primo Novembre in Via Mura dei Francesi 174. Sarà la volta dei Settori giovanili, delle Categorie femminili e del bis della IV Categoria maschile. 

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carabinieri ardea trans ilmamilioARDEA (cronaca) - L'omicidio risale al 5 ottobre scorso. L'arresto al termine delle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e della Compagnia di Ardea

ilmamilio.it - nota stampa dei carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e della Compagnia di Anzio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone l’arresto di un 35enne italiano, del posto, gravemente indiziato dell’omicidio di Alejandro Daniel Cabral, transessuale di origini argentine trovata morta in una camera d’albergo ad Ardea, località Marina Tor San Lorenzo, il 5 ottobre scorso, per motivi ancora da chiarire.

 

L’evento destò parecchio scalpore nella comunità, date le circostanze sospette nelle quali fu rinvenuto il cadavere (morta per soffocamento probabilmente da strozzamento, ndr) e il particolare stile di vita della vittima, che ha reso particolarmente complicata l’attività d’indagine, a causa della totale assenza di legami stabili con altre persone del territorio. freeTime1 ilmamilio

Nonostante ciò, nel giro di venti giorni, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e della Compagnia di Anzio, diretti dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno ricostruito le ultime ore di vita della vittima, che era solita trascorrere in quella zona la maggior parte del suo tempo dove tra l’altro si prostituiva. In particolare, ci si è concentrati sui suoi ultimi contatti telefonici e sulle persone che l’hanno incontrata poche ore prima del tragico epilogo.

Le indagini hanno consentito di raccogliere sufficienti e gravi elementi di colpevolezza a carico dell’uomo 35enne che è stato arrestato e condotto presso lacolline nuoto6 ilmamilio.vivace campo grottaferrata banner ilmamilio

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