Rocca di Papa | Minoranza: "Sulla delibera che ha affidato il Centro  Equestre del Vivaro alla FISE rivendichiamo con forza la nostra contrarietà”ROCCA DI PAPA (attualità) - Prima dell'evento sportivo nessuno sembrava accorgersi delle problematiche della zona dei Pratoni del Vivaro: strade costellate di buche, presenza dei rifiuti lungo le vie, ignobile fenomeno della prostituzione

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Cosa sarà dei Pratoni del Vivaro dopo i “FEI World Championships” di equitazione, in programma sino a domenica 25 settembre? I cittadini di Rocca di Papa si pongono tale interrogativo e fra di loro c’è anche chi guarda con scetticismo al “dopo mondiale”.

“Il territorio di Rocca di Papa e dintorni, abbandonato in tempi normali nonostante le esigenze dei residenti, che ora torna a splendere solo per permettere a migliaia di visitatori di potersi divertire, alle spalle dei cavalli indifesi – scrive un lettore de ilmamilio.it - Lavori, in parte inutili, non avviati prima, non quando sarebbe servito! Prima di questo epocale avvenimento, infatti, a nessuno dei politici di mestiere, degli amministratori e degli altri soggetti di potere interessava realmente intervenire sullo stato delle strade costellate di buche, sulla presenza dei rifiuti lungo le vie, sull'ignobile fenomeno della prostituzione, sulla sicurezza stradale, sulla presenza di segnaletica orizzontale e verticale insomma sul decoro e sulla tutela del territorio. L'importante è avere messo in scena questa ennesima farsa, travestita da rilancio del Vivaro, senza curarsi degli investimenti urgenti, eppure mai arrivati in passato, degli animali sacrificati per il gusto di divertirsi come cavalli e talpe, dei prati trasformati in parcheggi, degli alberi tagliati per far posto a strutture varie, della pulizia dai rifiuti tanto invocata sulla via del Vivaro eppure giunta solo a ridosso della manifestazione – incalza il cittadino - Quale sarà l'eredità di tanto impegno potrà dirsi solamente tra qualche tempo, quando i residenti torneranno ad essere i bersagli dell'incuria della classe politica locale”.

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CS Le Colline di Frascati: non solo tennis. Nuoto e fitness vanno a gonfie  vele

FRASCATI (attualità) - Protagonista dell'evento è Emilio D'Alessandro, assistente personale di Stanley Kubrick per oltre trent'anni, ed autore del libro "Stanley Kubrick e me"

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Prosegue a Frascati la fortunata iniziativa culturale promossa da Emanuela Bruni, "Libri in Osteria", che riprende dopo la pausa estiva.

Il format è semplice ma originale: proporre libri presentati dagli stessi autori ai tavoli della storica e centralissima Osteria dell'Olmo.

Protagonista dell'evento è Emilio D'Alessandro, assistente personale di Stanley Kubrick per oltre trent'anni.

Insieme a Filippo Ulivieri, D'Alessandro è autore del libro "Stanley Kubrick e me", giunto ormai alla sua quarta ristampa.

Nel libro D'Alessandro ha ripercorso la sua vita al fianco di uno dei registi più geniali della storia del cinema, autore di capolavori assoluti quali "Barry Lyndon", "Arancia Meccanica", "2001 odissea nello spazio", "Shining" e altri ancora.

Di fronte ad un folto pubblico che ha riempito Piazza dell'Olmo, Emanuela Bruni ha sollecitato l'autore a riscoprire gli aneddoti e i tanti episodi divertenti che hanno caratterizzato il rapporto umano tra Kubrick e quello che sarebbe stato il suo assistente personale per oltre trent'anni.

Emilio D’Alessandro, classe 1941, ha raccontato i trascorsi vissuti a fianco del regista e della sua famiglia sfatando alcuni lati caratteriali rudi del Maestro. L’incontro fra D’Alessandro e Kubrick affonda le sue radici al 1971 ai tempi delle riprese di Arancia Meccanica, quando D’Alessandro unico autista disponibile, a causa di un duro e prolungato sciopero degli autisti di Londra, si ritrovò a trasportare un elemento di scena molto prezioso e fragile, fondamentale per le riprese del film, un fallo di porcellana bianca.festival birra ilmamilio Poi l'incontro con Kubrick vestito casual con scarpe da ginnastica slacciate, pantaloni e maglietta di cotone, che lo accoglie nella sala d'aspetto di casa tra i suoi tre golden retiver e i gatti ma soprattutto con un ritaglio di giornale in tasca in cui si narrava delle imprese automobilistiche di Emilio D’Alessandro, pilota di Formula Ford ai tempi di Emerson Fittipaldi. astorre banner ilmamilioIn un crescendo di aneddoti la franchezza di Emilio D'Alessandro ha trasmesso e fatto immaginare e conoscere da vicino la bravura ma anche le debolezze umane di Jack Nicholson. L’autore del libro "Stanley Kubrick e me" ha narrato di quando osò bloccare e "cacciare" Nicole Kidman dallo studio di Kubrick. E ancora delle telefonate con Fellini e di quando lui stesso ha giocato il ruolo dell'edicolante in Eys wide Shut. Poi l'epilogo. freeTime1 ilmamilio
Con gli occhi lucidi e le parole strozzate in gola, D’Alessandro ha ricordato la morte di Stanley. Una perdita dolorosa al pari dei suoi genitori e forse più, del suo rimettere a posto l'archivio dei documenti che il regista aveva lasciato inscatolati a suo nome: i progetti di film mai realizzati come Napoleone ed un film sulla II Guerra mondiale per cui D’Alessandro aveva fatto lunghe ricerche sulla linea Gustav.

L'evento è stato realizzato con la collaborazione della libreria Ubik.

 

 

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La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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Giuseppe Maria Desa nacque il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) in una stalla del paese. Il padre fabbricava carri. Rifiutato da alcuni Ordini per «la sua poca letteratura» (aveva dovuto abbandonare la scuola per povertà e malattia), venne accettato dai Cappuccini e dimesso per «inettitudine» dopo un anno. Accolto come Terziario e inserviente nel conventino della Grotella, riuscì ad essere ordinato sacerdote.

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Aveva manifestazioni mistiche che continuarono per tutta la vita e che, unite alle preghiere e alla penitenza, diffusero la sua fama di santità. Giuseppe levitava da terra per le continue estasi. Così, per decisione del Sant'Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Giuseppe da Copertino ebbe il dono della scienza infusa, per cui gli chiedevano pareri perfino i teologi e seppe accettare la sofferenza con estrema semplicità. Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni; fu beatificato il 24 febbraio 1753 da papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII.

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Due gravi incidenti stradali: decedute due personeROMA (cronaca) - L'impatto fatale all'uomo sulle due ruote. Non è purtroppo il primo grave sinistro che si verifica in questa zona

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Un ciclista di 59 anni è morto, ieri mattina, in un incidente stradale in viale della Sorbona, lo stradone di Tor Vergata (ai piedi di Frascati) che ogni giorno centinaia di ciclisti percorrono tra le auto che sfrecciano ad alta ed altissima velocità.

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La vittima si è scontrata con una Smart FortTwo guidata da un 62enne: l'uomo ha chiamato immediatamente i soccorsi ma una volta arrivati sul posto gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che accertare che per il ciclista non c'era purtroppo più nulla da fare.

Sulla dinamica del gravissimo incidente stanno indagando ora gli agenti della polizia di Roma Capitale.

Gli stradoni di Tor Vergata, realizzati ormai più di 20 anni fa per urbanizzare la grande spianata della Seconda Università di Roma, sono ogni giorno frequentatissimi dai ciclisti. Non è però purtroppo la prima volta che si verificano incidenti gravi e mortali.

LEGGI Ennesimo incidente sugli stradoni di Tor Vergata: ciclista fatto cadere da un'auto

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